E mentre in questi giorni Apple invia viveri ai dipendenti bloccati in Cina, altri colossi pensano a soluzioni alternative. In questi giorni, lavorare in remoto, quindi da cosa, è diventata consuetudine, per via dell’allerta coronavirus. Sono molte, infatti, le aziende che stanno praticando la soluzione del telelavoro. Molte aziende iniziano ad accarezzare l’idea che non si deve essere necessariamente in loco per essere produttivi. Tuttavia, sembra che Google Ireland stia portando le cose a un livello successivo: 8.000 “googlers” lavoreranno adesso da casa.
Secondo un tweet di Adrian Weckler dell’Irish Independent, sembra che Google Ireland potrebbe mandare a casa 8.000 dei suoi dipendenti, che potranno lavorare da remoto. Ovviamente, non si tratta di un nuovo esperimento condotto dal colosso, ma di una necessità dettata dal coronavirus.
La decisione dopo che un dipendente di Google Ireland ha avuto sintomi simil-influenzali, ricondotti subito al coronavirus. Anche se potrebbe essersi trattato solo un’influenza più tradizionale, sembra che Google non voglia correre rischi, mostrando particolare cautela, con misure che possono sembrare davvero radicali.
Chissà che, comunque, questo non possa servire come una sorta di test, in cui Google vuole vedere se sono ancora in grado di funzionare a piena capacità se questo dovesse trascinarsi ulteriormente.
D’altronde, il lavoro a distanza non è certo una novità, sopratutto per colossi attrezzati come Google. Di certo mancherà quella supervisione che solitamente si ha negli ambienti di lavoro tradizionali, nella speranza che i dipendenti di Big G non si rilassino, rallentando così qualche progetto in corso.
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