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Per i dipendenti Facebook la campagna contro Apple «È ipocrita»

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Può succedere di criticare la società per cui si lavora, ma quasi sempre questo succede per questioni legate al trattamento personale: il fatto che i dipendenti Facebook stiano criticando la campagna di Facebook contro Apple fa quantomeno riflettere. Se ne sono accorti quelli di BuzzFeed News, che hanno ottenuto l’accesso ad alcuni commenti interni presenti in una delle bacheche private di Facebook e all’audio con cui l’azienda ha presentato ai propri dipendenti la campagna pubblicitaria di cui tanto si parla in questi giorni.

Per chi non ne fosse a conoscenza, la scorsa settimana Facebook ha acquistato un’intera pagina pubblicitaria sui quotidiani americani per due giorni consecutivi, utilizzandola per attaccare pubblicamente Apple e il suo nuovo sistema con cui, nel migliorare la privacy dei dispositivi, va anche a limitare fortemente il tracciamento dei dati dei propri clienti. A riguardo c’è stato un botta-e-risposta tra Apple e Facebook che trovate riassunto in questo articolo.

Secondo quanto riporta la fonte, Facebook ha tenuto alcune riunioni con i propri dipendenti per discutere delle nuove regole Apple e di come queste influenzeranno il loro lavoro d’ora in avanti. E’ in questo contesto che si sarebbe sollevato un malcontento generale relativo proprio alla dura campagna pubblicitaria avviata da Facebook nei confronti di Apple, definita da molti «Una ipocrisia». Nello specifico un dipendente avrebbe detto a uno dei propri capi che «Si stanno usando le piccole imprese come uno scudo» per giustificare le cattive pratiche di Facebook, mentre un ingegnere, in risposta a un post interno correlato alla campagna pubblicitaria mostratagli da Dan Levy, a capo del marketing aziendale, scrive «Sembra che stiamo cercando di giustificare un’azione cattiva nascondendoci dietro le persone con un messaggio empatico».

dipendenti facebook apple

«E’ una campagna pubblicitaria egoistica» proseguono alcuni dipendenti sollevando al contempo scetticismo e preoccupazione «Non è che poi va a finire che questa nostra presa di posizione, a protezione delle piccole e medie imprese, ci si ritorce poi contro perché la gente ci vede invece come un “Facebook che protegge i propri interessi”?». «La gente vuole la privacy» dicono altri dipendenti sulla questione Apple «Se Facebook si oppone verrà vista come un’azienda cinica. Davvero: nonostante sapessimo che questa sarebbe stata una cattiva pubblicità, abbiamo deciso di pubblicarla lo stesso?».

In risposta alle critiche, il vicepresidente del marketing per i prodotti di Facebook, Graham Mudd, ha spiegato che la società è stata «Molto chiara» sul fatto che i cambiamenti di Apple «Avranno un impatto finaniario su di noi, oltre che sulle piccole imprese. Non stiamo cercando di nasconderlo sotto il tappetto. Sapete, siamo una grande azienda e saremo in grado di superare questo cambiamento delle regole. Chi invece ne soffrirà saranno le piccole imprese, ed è per questo che le abbiamo messe al centro del messaggio».

Tuttavia, molti dipendenti di Facebook non erano ancora convinti. Alcuni non capiscono come queste modifiche possano influenzare negativamente le piccole imprese, mentre altri hanno invece fatto notare come la nuova etichetta sulla privacy di Apple in realtà impedisca ai malintenzionati di tracciare le persone «Non saremo gli unici ai quali verrà impedito di tracciare le persone senza il loro consenso. Sarà così per qualsiasi azienda, anche quelle con cattive intenzioni».

I dipendenti Facebook contro Facebook «La campagna contro Apple è ipocrita»

«Sento ripetere costantemente “questo è male per il business”, ma preferirei che ai vertici fossero più espliciti dicendo “Le persone stanno meglio se non sanno cosa stiamo facendo, non diamogli la possibilità di scegliere se accettare o rifiutare le nostre pratiche, anzi meglio ancora nascondiamo il più possibile i nostri sistemi di controllo dietro funzionalità che sembrano invece interessanti”» è la dura critica di un altro dipendente, che insieme ad altri ha invece incentivato il lancio di una campagna pubblicitaria in cui si sponsorizzi positivamente il consenso al tracciamento dei dati, anziché attaccarlo così duramente. La risposta di Levy a questa idea è stata perentoria «Ciò non riguarda il nostro modello di business».

«Penso che la tecnologia dia opportunità e lo faccia in maniera democratica. Anche per le imprese. Se si ritiene che tutto ciò possa finire con un cambiamento nella gestione degli annunci pubblicitari…beh, allora non sono d’accordo» puntualizza un altro dipendente che, spalleggiato da altri, ha invece messo in evidenza come Facebook sia in realtà ipocrita perché, dopo aver disattivato ripetutamente e per errore gli account pubblicitari degli inserzionisti più piccoli, ha utilizzato massicciamente il sistema automatizzato per l’assistenza clienti, raccogliendo una pletora di reclami pubblici da parte delle piccole imprese «Facebook dice che non stiamo facendo tutto il possibile per difendere le piccole imprese, però nel frattempo non gli forniamo neppure un’assistenza umana».

Come andrà a finire tutto questo lo ha già spiegato la portavoce di Facebook, Ashley Zandy, che in una dichiarazione a BuzzFeed News ha insistito sul fatto che le storie delle piccole imprese sono la priorità per Facebook. «Da quando si è cominciato a parlare delle etichette di Apple per la privacy, molte di loro hanno espresso la propria preoccupazione sostenendo che questo cambiamento danneggierà la propria attività. Noi siamo d’accordo e per questo motivo continueremo a condividere queste storie con il nostro pubblico e i nostri dipendenti». Peccato che anche la Electronic Frontier Foundation (EFF), l’organizzazione senza scopo di lucro che difende le libertà civili nel mondo digitale, ha definito «Ridicole» le critiche di Facebook contro Apple espresse in questa campagna pubblicitaria, che a quanto pare non sembra destinata ad arrestarsi tanto presto.

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