I dipendenti sindacalizzati dell’Apple Store Towson – nella contea di Baltimora, nello Stato del Maryland (USA) – stanno negoziando con Apple nuovi benefit e hanno chiesto una retribuzione più elevata, la possibilità di ottenere mance dai clienti e maggiore flessibilità su orari di lavoro e ferie.
Lo riferisce Bloomberg spiegando che rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto aumenti fino al 10% e di implementare un sistema di mance per permettere ai clienti che lo desiderano di lasciare il 3%, il 5% o altre percentuali al momento del pagamento, “per offrire agli avventori la possibilità di ringraziare per un lavoro ben fatto, senza alcun obbligo”, ha comunicato il sindacato.
Il sindacato ha chiesto paga doppia per i dipendenti che lavorano più di otto ore al giorno o 40 ore a settimana, e maggiore retribuzione per i dipendenti che fanno gli straordinari nei weekend. I dipendenti dell’Apple Store chiedono inoltre una retribuzione più alta per il numero di giorni di ferie, 1$ l’ora in più per chi vanta certificazione di primo soccorso, fino a 34 settimane di indennità di licenziamento, l’estensione del congedo per lutto fino a 45 giorni l’anno, tenendo conto anche di animali domestici e amici per questo tipo di permessi e un incremento delle ferie pagate.
Il sindacato che rappresenta i dipendenti dell’Apple Store in questione riferisce che si tratta di “proposte iniziali” e di essere disposto a contrattare.
L’Apple Store Towson è uno dei due che negli USA nei quali i dipendenti hanno deciso di formare ufficialmente un sindacato, nonostante i tentativi di Apple di dissuadere tali iniziative.
Simili iniziative sono state intraprese anche da dipendenti della sede di New York di Amazon (anche questa aveva cercato di contrastare gli sforzi dei lavoratori di organizzarsi) e ancora prima dai dipendenti di un caffè di Starbucks, conferma della nuova tendenza alla sindacalizzazione, scelta che da noi è la normalità ma negli USA è rara.