Il Dipartimento di Giustizia statunitense ha esortato la Corte Suprema a revocare quanto stabilito in appello in favore di Apple e rimandare il caso Apple contro Samsung in tribunale. La disputa tra le due aziende dura da anni e recentemente la Corte Suprema ha acconsentito il riesame della decisione con cui, lo scorso settembre, Samsung è stata condannata a pagare ad Apple 930 milioni di dollari come risarcimento per avere sfruttato elementi di design depositati dalla multinazionale di Cupertino.
A dicembre dello scorso anno, Samsung ha versato ad Apple 548 milioni di dollari, appellandosi subito dopo alla Corte suprema per tentare di ribaltare quanto stabilito in un verdetto. Oggetti del contendere, come noto, sono diversi modelli di smartphone prodotti dai sud coreani, dispositivi che una giuria popolare nel 2012 ha ritenuto eccessivamente simili agli iPhone.
Alla Corte Apple ha evidenziato che istanze inferiori hanno già stabilito la netta somiglianza tra gli smartphone “incriminati” e gli iPhone e i miliardi di dollari investiti nello sviluppo e design dei suoi prodotti. I coreani ritengono invevc di essere stati danneggiati dalla fretta con la quale il tribunale di primo grado ha stabilito la condanna, non valutando elementi diversi dal design. Samsung sostiene che relativamente ai danni per violazione di brevetti bisognerebbe basarsi solo sul valore del design per il prodotto finito e non sui profitti complessivi generati da quello stesso prodotto come previsto dal Patent Act del 1952. In definitiva sembra ci siano tutte le premesse per sentire parlare ancora per molto tempo del caso Apple contro Samsung.