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Diminuiscono gli attacchi hacker al settore retail

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Secondo risultati recentemente pubblicati da IBM, nonostante la riduzione del 50 percento degli attacchi informatici perpetrati nei confronti dei retailer statunitensi, il numero di dati rubati si continua a mantenere a livelli di record. I ricercatori riferiscono che, nel 2014, gli hacker sono riusciti comunque a rubare alle aziende del retail più di 61 milioni di dati clienti, nonostante la diminuzione degli attacchi, a dimostrazione del crescente grado di sofisticatezza e di efficienza del crimine informatico.

Contrariamente alle attese, nel 2014 la maggior parte degli hacker ha ridotto gli attacchi intorno al Black Friday e al Cyber Monday, i giorni di maggiore picco di spesa nel retail. Gli studi IBM 2014 Retail Research and Intelligence Report e Holiday Trends: Black Friday/Cyber Monday Research and Intelligence Report sono stati condotti monitorando più di 20 miliardi di incidenti di sicurezza ogni giorno.

Secondo queste ricerche, gli hacker stanno diventando sempre più sofisticati e utilizzano nuove tecniche per ottenere enormi quantità di dati riservati con modalità sempre più efficienti. Dal 2012 il numero di violazioni segnalate dai retailer è sceso del 50 percento. Nonostante questo calo, gli autori dei cyber-attacchi sono riusciti a colpire, con ogni singolo attacco, un numero molto maggiore di vittime.

Anziché intensificarla, i cyber-criminali hanno ridotto la loro attività in tutti i settori durante il Black Friday e il Cyber Monday, i due principali giorni di shopping dell’anno secondo il Digital Analytics Benchmark. Se si osserva il periodo di due settimane che va dal 24 novembre al 5 dicembre, i dati evidenziano, rispetto a tutti i settori di industria, quanto segue:

  • Il numero di cyber-attacchi giornalieri è risultato pari a 3.043, quasi un terzo in meno rispetto alla media di 4.200 registrata nello stesso periodo del 2013.
  • Dal 2013 al 2014, il numero di violazioni è diminuito di oltre il 50 percento per il Black Friday e il Cyber Monday.
  • Nel 2013 vi sono state più di 20 violazioni divulgate, incluse diverse violazioni di grandi dimensioni, determinando un netto aumento del numero di dati compromessi, che ha sfiorato i 4 milioni.
  • Nello stesso periodo del 2014, sono state divulgate 10 violazioni, che si sono tradotte in poco più di 72.000 dati compromessi.

Nonostante questa diminuzione nei crimini informatici, i settori delle vendite al dettaglio e delle vendite all’ingrosso sono stati i principali bersagli degli hacker nel 2014, conseguenza dell’ondata di incidenti di alto profilo che hanno colpito rivenditori di marca. Nei due anni precedenti, il settore manifatturiero è risultato il primo dei cinque settori presi di mira, mentre quelli delle vendite al dettaglio e all’ingrosso si trovavano in ultima posizione. In quest’ultimo anno, la modalità di attacco principale è stata l’accesso non autorizzato tramite attacchi di tipo “Secure Shell Brute Force”, che hanno superato i codici malevoli, la scelta di punta nel 2012 e nel 2013.

Gli hacker sono riusciti a impossessarsi di più di 61 milioni di dati nel 2014, in calo rispetto ai quasi 73 milioni nel 2013. Tuttavia, se si restringono i dati ai soli incidenti che coinvolgono meno di 10 milioni di record (ossia escludendo i due attacchi principali nel corso di questo periodo, Target Corporation e The Home Depot), questi ci raccontano una storia diversa: il numero di record del retail compromessi nel 2014 è aumentato di più del 43 percento, rispetto al 2013.

Anche se vi è stato un aumento del numero di attacchi di malware ai Point of Sale (POS), la grande maggioranza di incidenti diretti al settore delle vendite al dettaglio è stata causata da Command Injection o SQL injection. La complessità delle istruzioni SQL e la mancata validazione dei dati da parte degli amministratori della sicurezza hanno reso i database del settore retail un bersaglio primario. Nel corso del 2014, il metodo di Command Injection è stato usato in quasi 6.000 attacchi nei confronti di retailers. Tra gli altri metodi figurano Shellshock, oltre a malware per POS come BlackPOS, Dexter, vSkimmer, Alina e Citadel.

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