Dopo il recente rapporto del Guardian, che accusava WhatsApp di aver incluso una backdoor all’interno della sua applicazione che permetterebbe a Facebook o ai Governi di spiare i messaggi degli utenti, l’azienda di Jan Koum ha risposto seccamente a questa accusa, bollandola come falsa. In un comunicato ufficiale rilasciato ad alcune testate, WhatsApp ha categoricamente smentito l’affermazione del Guardian: “Il Guardian ha pubblicato una storia questa mattina affermando che una funzione realizzata intenzionalmente da WhatsApp per impedire alle persone di perdere milioni di messaggi è una “backdoor” che permette ai governi di forzare WhatsApp per decodificare i flussi di messaggio. Questa affermazione è falsa.”, afferma l’azienda nel comunicato, che prosegue: “WhatsApp non dà governi una “backdoor” nei suoi sistemi e ha sempre combattuto ogni richiesta del governo per creare una backdoor.” La smentita era già arrivata indirettamente da Gizmodo, che a poche ore dalla pubblicazione del report sul Guardian aveva sconfessato la veridicità di quanto affermato dalla testata inglese. Oltre a Gizmodo, molti altri esperti di sicurezza hanno subito qualificato su Twitter il rapporto del Guardian come “ridicolo”, fra cui Fredreck Jacos, che ha lavorato recentemente in Apple:
Nothing new. Of course, if you don’t verify keys Signal/WhatsApp/… can man-in-the-middle your communications.https://t.co/lCdL4ki7Pe
— Frederic Jacobs (@FredericJacobs) 13 gennaio 2017
In sostanza quello che quello che il Guardian sta segnalando come una “backdoor” è in realtà una modalità già nota per sfruttare i sistemi di messaggistica criptati che sono estremamente difficili da gestire e la funzione fa proprio quello per cui è stata progettata, ovvero garantire che l’utente non perda i suoi messaggi nel caso in cui ad esempio il cellulare sia spento. Quindi niente Panico, WhatsApp è al sicuro quanto lo è sempre stato; la reputazione del Guardian forse un po’ meno.