WhatsApp ha cambiato idea: il 15 maggio è alle porte e gli utenti della piattaforma che non hanno ancora accettato le nuove politiche della privacy probabilmente se lo erano appuntato nel calendario. A partire da questa data – spiegava WhatsApp a febbraio – se gli utenti avessero continuato a non accettare i nuovi termini, per un breve periodo sarebbero stati ancora in grado di ricevere chiamate e notifiche, successivamente però non avrebbero potuto più leggere o inviare i messaggi. Questa scadenza aveva così convinto molti utenti a cercare un’alternativa, spostando la comunicazione digitale su una delle altre piattaforme di messaggistica attualmente esistenti come Telegram e Signal che per altro, come dimostrano le nuove etichette di Apple, risultano meno invasive dal punto di vista della privacy.
Come dicevamo in apertura però c’è stato un dietrofront da parte della società. «Abbiamo passato gli ultimi mesi a fornire maggiori informazioni sul nostro aggiornamento» ha spiegato un portavoce. «La maggior parte delle persone che lo hanno letto hanno poi accettato le nuove politiche della privacy e WhatsApp continua a crescere. Tuttavia per coloro che non hanno ancora avuto la possibilità di farlo, l’account non sarà eliminato né perderanno le funzionalità principali» come inizialmente previsto. «Continueremo invece a notificare gli utenti all’interno dell’app nelle settimane a venire».
In quest’occasione l’azienda ha anche ribadito che non sono state apportate modifiche alla sicurezza dei messaggi scambiati attraverso la piattaforma, né verranno ampliate le possibilità di condivisione dei dati che già avvengono con Facebook. WhatsApp per ora sta abilitando nuovi servizi per le aziende tra cui la messaggistica del servizio clienti, il rintracciamento delle aziende e nuove esperienze di acquisto all’interno dell’app. Non è però detto che in futuro gli account che si ostinano a non accettare i nuovi termini per la privacy non saranno limitati in qualche modo: semplicemente per adesso l’insistenza del sistema di notifiche è stato prorogato senza fissare una nuova scadenza.