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Dietro le nuove mappe di Apple le tecnologie di TomTom

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le indiscrezioni che volevano Apple e Tom Tom vicine ad un accordo sulla cartografia erano vere. La conferma di un patto tra le due società arriva da Amsterdam, dove ha sede la multinazionale che si occupa di navigazione stradale. «TomTom – si legge in un comunicato – ha siglato un accordo con Apple per Mappe ed informazioni correlate. Nessun dettaglio dell’accordo sarà fornito». Lo scarno,  forse più che scarno visto che si tratta di 147 caratteri (spazi inclusi) di cui 53 usati per dire che non si forniranno dettagli al proposito, non permette di avere certezze sulla struttura organica del patto, ma un punto ci sono pochissimi dubbi: le tecnologie TomTom sono alla base delle nuove mappe per iOS.

Voci su un accordo tra Apple e l’azienda olandese erano state messe in circolazione lo scorso febbraio da Hans Slob, analista presso Rabo Securities di Utrecht. Slob ipotizzava addirittura un’acquisizione di TomTom da parte di Apple, ma si diceva certo che se non altro le due parti stessero per siglare un accordo su mappe, cartografia e applicazioni per la tecnologia GSP. Alla luce di quanto accaduto sembra piuttosto chiaro che almeno una parte delle tecnologie di TomTom siano alla base di guida passo a passo, individuazione del traffico e ricalcolo dei percorsi in base agli ingorghi, alcune delle caratteristiche di punta di Maps.

L’accordo tra Apple e TomTom può dare significativi benefici a tutte e due le parti.

Apple porta a casa, senza essere costretta ad un lungo processo di sviluppo in house, un patrimonio di know how e di sistemi connessi al posizionamento satellitare in funzione del tracciamento di percorsi e lo sterminato database che TomTom ha costruito nel corso della sua pluridecennale esperienza nel settore, rafforzatosi con il controllo acquisito su TeleAtlas. Poiché il partner non è impegnato, al contrario di Google, negli stessi settori strategici in cui si colloca Apple, Cupertino può scambiare senza troppe preoccupazioni informazioni con chi le fornisce il servizio.

Dall’altra parte TomTom, sempre più in difficoltà nel settore hardware dove ormai è divenuto quasi impossibile spuntare profitti, acquisisce il più importante (Android escluso, vista la connessione con Google) dei clienti disponibili sul mercato nel campo delle mappe in mobilità.

È anche importante notare che TomTom nel corso degli ultimi anni ha perso progressivamente spazio nelle mappe sia su  Internet che in mobilità per la rinuncia proprio da parte di Google ad usare le mappe TeleAtlats a favore di un sistema di tracciamento proprietario. Anche Microsoft, che potrebbe essere il futuro terzo incomodo nel campo della telefonia “smart” usa invece in licenza le mappe della concorrente Navteq che è una sussidiaria di Nokia.

Da questo punto di vista si può essere certi che TomTom abbia fatto carte false per trovare un accordo con la Mela anche rinunciando a parte dei profitti che avrebbe potuto legittimamente pretendere visto il livello delle tecnologie in gioco.

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