Lo scandalo Dieselgate in Italia si è appena concluso con l’accettazione da parte di Volkswagen di un risarcimento per ciascun proprietario delle auto interessate che può arrivare fino a 1.100 euro: per ottenere il rimborso bisogna che vengano rispettate alcune clausole, ma in base agli accordi presi con Altroconsumo, la società tedesca dovrà risarcire circa 60.000 persone in Italia.
Il caso scoppiò intorno alla fine dell’estate del 2015 e riscosse un notevole eco mediatico, tanto che alla fine Volkswagen fu costretta a riconoscere l’errore e mettere in campo miliardi in risarcimenti e una corposa campagna di scuse sui social; come quel video (lo riproponiamo qui sotto) in cui, sulle note di Simon & Garfunkel, si riproponeva di ripartire e cambiare radicalmente dichiarando di “aver trovato la luce nell’oscurità”.
Com’è andata, in breve
Scoperto lo scandalo, nel 2016 Altroconsumo mise in piedi una class action a tutela degli acquirenti. L’azione legale è terminata pochi giorni fa con la vittoria dei proprietari delle auto Volkswagen dopo una battaglia durata otto anni.
Come spiegato da Federico Cavallo, responsabile relazioni esterne di Altroconsumo, inizialmente si calcolò di rimborsare 3.300 € per ogni cliente ma nel 2023 in sentenza di appello è stato riconosciuto soltanto il danno morale da 300 €, escludendo quello patrimoniale.
Chi può richiedere il rimborso
Possono richiedere il rimborso i proprietari di veicoli del marchio che hanno partecipato alla causa collettiva in Italia. Volkswagen ha calcolato di dover sborsare all’incirca 50 milioni di euro per risarcire i suoi clienti italiani. Le auto interessate sono quelle le cui emissioni sono risultate superiori a quanto dichiarato in fase di omologazione, e per la precisione il rimborso riguarda i veicoli:
- prodotti tra il 2009 e il 2015
- dei marchi Volkswagen, Audi, Škoda e Seat
- equipaggiati coi motori Diesel Ea 189
Di che cifre parliamo
La data da tenere a mente è il 26 settembre 2015, ovvero quando sono stati resi noti i fatti dai media. Secondo quanto stabilito, Volkswagen risarcirà questi clienti che hanno comprato una delle auto incriminate prima della suddetta data con:
- 1.100 € per ogni veicolo acquistato nuovo;
- 550 € per ogni veicolo acquistato usato o rivenduto.
Se invece si tratta di un veicolo in comproprietà, il risarcimento varia a seconda del tipo di acquisto (nuovo o usato) e del numero di comproprietari (due o tre). Nello specifico, per quanto riguarda le auto acquistate nuove, il risarcimento ammonta a:
- 700 € ciascuno con 2 comproprietari;
- 567 € ciascuno con 3 comproprietari.
Con le auto usate condivise, invece:
- 425 € ciascuno con 2 comproprietari;
- 383 € con 3 comproprietari.
Come fare per richiedere il rimborso Dieselgate in Italia
Secondo quanto spiegato da Altroconsumo, la piattaforma per richiedere il rimborso è in fase di allestimento e ci vorrà ancora qualche mese. Quando sarà pronta, i clienti che hanno partecipato alla class action la troveranno qui con tutte le istruzioni per poter procedere.
Certo è che lo scandalo Dieselgate non sta costando poco a Volkswagen: oltre al risarcimento appena definito per i clienti italiani e alla multa di 875 milioni di Euro, ha già dovuto sborsare 9,5 miliardi per i conducenti USA, mentre in Olanda sta risarcendo il 10% di ciascun veicolo, con una media di 4.400 € per conducente.