InformationWeek prova a suggerire ricette anti-crisi ad Apple e Microsoft. La società di Cupertino è, almeno fino adesso, poco o per nulla sfiorata dalla recessione economica che ha colpito i grandi nomi dell’informatica, ma è improbabile che la situazione resti immutata per lungo tempo – sembra voler far capire il prestigioso magazine – soprattutto per chi “vende prodotti da boutique”, più costosi rispetto alla concorrenza. L’articolo riconosce che ad ogni modo Apple ha la forza per navigare serena nel turbolento mercato: i prodotti saranno forse più costosi, ma sono migliori rispetto a quelli della concorrenza e hanno una base di utenza fedele difficilmente disposta a indirizzarsi altrove.
Dal punto di vista d’osservatori privilegiati del mondo Apple, ci permettiamo di affermare che i consigli indirizzati a Cupertino sembrano scontati e banali: si suggerisce di “costruire un fossato intorno al quartiere generale e riempirlo di coccodrilli” (ovvero, ridurre la girandola d’indiscrezioni che ad ogni evento frenano le vendite), si consiglia di non puntare solo sul miglioramento delle performance nel futuro Mac OS X Snow Leopard ma di prevedere anche nuove caratteristiche e un sistema di verifica migliore per i futuri update (troppo catastrofici negli ultimi tempi), di aggiungere caratteristiche all’iPhone quali: supporto per MMS, un modulo per sincronizzare memo testuali con il computer, un vero navigatore con viva voce, progettare una batteria più duratura e pensare a un sistema per la gestione delle e-mail ancora più avanzato.
I consigli per Apple proseguono poi con l’ennesima supplica per un netbook a basso costo (ad un prezzo che sia “una via di mezzo tra l’iPhone e il MacBook”) magari sfruttando un processore fatto “in casa” e frutto dell’acquisizione di PA SEMI. Si prosegue con la richiesta di chiarire definitivamente chi è il successore designato a sostituire Jobs, si reclama una migliore linea di condotta su App Store (perché acconsentire alla distribuzione di applicazioni imbarazzanti e non accettarne altre molto più utili?), un supporto privilegiato al mondo Enterprise, l’eliminazione totale del DRM (Digital Rights Managements) e, infine, si chiede maggiore impegno per essere sempre “un’azienda di gran classe”.
L’articolo con i consigli per Microsoft sembra un po’ più ponderato, ma è anch’esso non scevro da banalità . InformationWeek afferma che la casa di Redmond alcune mosse le deve fare “con estrema urgenza”: rilasciare Windows 7 in fretta per impedire la fuga di massa verso Mac OS X e sistemi Linux, associarsi con un produttore hardware per il rilascio di un netbook specifico per il futuro sistema operativo, acquisire una società in grado di erogare software e servizi via web, abbandonare per sempre l’idea di competere con/acquistare motori di ricerca, scavare una fossa allo Zune, fermare la porta girevole che vede uomini-chiave spostarsi avanti e indietro tra i dipartimenti, abbracciare con decisione il cloud-computing, preparare versioni competitive ed a basso costo delle applicazioni di punta, salvare Windows XP, supportare nel futuro Explorer 8 standard quali CSS 2.1, HTML 5 e altre tecnologie che non facciano fare i salti mortali ai web designer per la creazione di siti “per chi ha Explorer”.
[A cura di Mauro Notarianni]