Nei giorni in cui gran parte delle multinazionali presenta i risultati mensili e trimestrali relativi alla parte finale del 2015, arriva un’altro dato bomba: il fatturato di Foxconn a dicembre è calato del 20%. Nelle scorse ore abbiamo riferito di cali simili o anche più consistenti per altri fornitori di Apple, tra cui TPK, GSI e Catcher, ora però nella spirale negativa entra anche il partner principale di Cupertino, la multinazionale di Taiwan che gestisce sterminati impianti di produzione in Cina da cui fuoriescono praticamente tutti i prodotti marchiati Apple.
Il legame tra Apple e Foxconn è tale che, nonostante i tentativi di diversificazione del costruttore, oltre la metà del suo fatturato globale dipende direttamente dagli ordinativi della Mela. In base a quanto riportato da Reuters il fatturato di dicembre di Foxconn è di 12,3 miliardi di dollari, il 20% in meno sia rispetto allo stesso mese del 2014, sia se confrontato al mese di novembre 2015.
La prestazione di dicembre porta Foxconn a un fatturato annuale in aumento del 6,42%, ma inferiore rispetto al 7% previsto dagli analisti. Per alcuni analisti, non molti in realtà, il presunto calo di ordinativi iPhone 6 del 30% da parte di Apple, con effetti a cascata sui bilanci dei costruttori partner, non significa vendite e domanda in calo: si tratterebbe semplicemente di un aggiustamento delle forniture e delle scorte.
Secondo altri invece, la maggior parte, si tratta di un ulteriore importante indizio di quanto si va vociferando ormai da mesi: dopo il boom del lancio e quello atteso di dicembre per le vendite delle festività, il 2016 si prospetta un anno difficile non solo per iPhone 6s ma in generale per l’industria dell’elettronica di consumo in generale. I dirigenti Samsung hanno già annunciato una crescita lenta e inferiore, confermata dalla previsioni dei risultati delle scorse ore. Per scoprire i risultati Apple invece occorre attendere martedì 26 gennaio.