Nel mondo dei giochi per Mac campeggia un mistero che per quanto incomprensibile e zeppo di alcune contraddizioni anche risibili, davvero risulta molto poco buffo per i risvolti frustranti, umilianti e anche irritanti che esso presenta per l’utenza italiana del mondo della Mela. Stiamo parlando della incredibile vicenda della non conversione e commercializzazione nella nostra lingua di Diablo II.
Molti di voi si chiederanno perchè definiamo “incredibile” il fatto, apparentemente, consueto della non localizzazione di un titolo ludico nella nostra lingua. La spiegazione è semplice e deriva dal fatto che la mancata conversione in Italiano di Diablo II più che una scelta commerciale ragionevole o una decisione ponderata appare a tutti gli effetti frutto di quella che appare come una serie di valutazioni (o non valutazioni) difficili da legare con un filo logico convincente.
Per capire perchè di questa nostra convinzione dobbiamo andare per ordine e partire dal rilascio della versione per PC in Italia di Diablo II.
Il gioco della Blizzard al contrario della prima versione è stato presentato dal suo distributore Italiano (la varesina Leader) per la prima volta totalmente in Italiano: scatola, manuali e anche il software erano stati tradotti nella nostra lingua. Un evento non di secondaria importanza visto che si tratta di un gioco di ruolo dove dialoghi e testi sono indispensabili per poter arrivare in fondo all’avventura e potere godere pienamente di tutti i suoi risvolti. In quella occasione alcuni utenti Mac che disponevano anche di un PC acquistarono il gioco, una decisione presa un po’ per anticipare i tempi sulla presentazione della versione per Mac e un po’ proprio per avere a disposizione la versione in Italiano. Con grande sorpresa, infilando nel drive il secondo e il terzo CD contenuti nella scatola, che servono rispettivamente per giocare e per le scene non interattive, si scoprì allora che erano masterizzati in formato ibrido e contenevano i files anche per MacOs. Ma non solo. Anche il manuale e anche questo indispensabile per orientarsi tra le mille opzioni, armi, personaggi e nemici, era stato tradotto in Italiano e portava le istruzioni anche per Mac. Solo il CD di installo non era ibrido.
La notizia mise in fibrillazione il mondo della Mela. Forse, si leggeva in molte delle mail ricevute dalla nostra redazione, Leader stava per rilasciare anche una versione per Mac di Diablo II, forse sarebbe bastato attendere ancora qualche settimana, forse finalmente si poteva legittimamente sperare che un gioco che, da solo, può giustificare la vendita di un Mac come macchina per il gioco, sarebbe stato a disposizione anche nella nostra lingua, forse sarebbe bastato attendere il rilascio negli USA della versione per Macintosh che non era ancora a disposizione.
La speranza venne rafforzata al momento del rilascio negli USA della versione per Mac. La copia di cui Macity giunse in possesso nel giorno stesso della sua commercializzazione, nel contesto del MacWorld Expo lo scorso 20 luglio, era interamente ibrida.
Le speranze nostre e dei nostri lettori però cominciarono a vacillare quando al rientro in Italia il nostro staff iniziò una serie di test per verificare la compatibilità tra le due versioni Italiano e Inglese. L’installato in Inglese per Mac (ottenuto con la copia acquistata negli USA) non riconosceva i dischi di gioco (ibridi) della versione Italiana e il disco di installo della versione Italiana, come ci avevano anticipato i nostri lettori, non conteneva l’installer della versione per Mac. Risultato: pur avendo a disposizione l’installer per Mac i dischi ibridi venduti in Italia sono inutili.
Tutte le speranze però non erano perdute. Leader annunciava dalle sue pagine Internet, infatti, che a breve avrebbe iniziato a vendere anche la versione per Mac e anche se si leggeva chiaramente che questa sarebbe stata interamente in inglese sussisteva, visto che i dischi USA erano ibridi, la speranza che il gioco sarebbe stato rilasciato anche in Italiano.
Così la nostra redazione, appena concluso il periodo delle ferie estive, ha contattato i responsabili della società ed è qui che tutte le speranze sono definitivamente crollate.
“La versione Mac che arriverà sul mercato Italiano – ci ha detto Simone Isella, product Manager di Diablo II – è interamente in Inglese. Non ci sarà alcuna versione in Italiano. Tengo però a precisare che la decisione non è nostra, ma di Blizzard. Contrariamente ad altri publisher Blizzard cura in casa ogni aspetto della commercializzazione, compresa la localizzazione. Noi non facciamo altro che prendere i giochi che ci arrivano già inscatolati, applicare il bollino Siae e metterli in magazzino”. Secondo il nostro interlocutore alla Leader ci sono ben poche possibilità di incidere su questa scelta “che è interamente in carico al management del produttore. Noi, oltre al resto, parliamo con Havas Interactive che si trova in Francia e che a sua volta deve interloquire con Blizzard che è in America”. Ma qualche idea del perchè Blizzard ha creato in versione ibrida i CD Italiani (includendo anche un manuale per Mac in Italiano) per poi non portare a termine il lavoro realizzando anche il primo CD in Italiano alla Leader ce l’avrete… “No. Posso solo dire – ci ha detto ancora Isella – che alla Blizzard sono molto precisi e attenti. Se hanno fatto una scelta di questo tipo avranno avuto le loro buone ragioni”. Quali ad esempio? “La fetta di mercato del mondo Mac che in Italia è piccolissima. Evidentemente non hanno ritenuto economicamente giustificato convertire per Mac anche il primo disco”. Fosse così si tratterebbe di un boccone amaro da digerire ma si potrebbe comprendere. Ma in questo caso siamo in realtà di fronte non ad una politica di risparmio ma di spreco di risorse. Abbiamo infatti due CD di gioco inutilmente ibridi e un manuale in Italiano inutile. Eh già , perchè la versione distribuita in Italia di Diablo per Mac non avrà neppure il manuale nella nostra lingua, nonostante questo, con le istruzioni per Mac, sia incluso nella versione per PC. Davvero paradossale.
Il perchè di tutto questo non ha spiegazioni logiche e delle parti da noi interpellate nessuna può o vuole fornire spiegazioni convincenti. Possiamo quindi solo formulare ipotesi come ad esempio supporre che si sia di fronte ad un caso di miopia di Blizzard, oppure che la competenza nel settore Mac da parte della società (esterna a Blizzard e a Leader) che ha curato la localizzazione in Italiano fosse tanto limitata da evitare accuratamente di intervenire sulla versione per Mac fornita loro nella golden master del gioco.
Quello che è certo e che da questa vicenda nessuno esce senza qualche danno. Il distributore non ha alcun fattore per convincere i consumatori ad acquistare il prodotto da lui commercializzato, visto che si tratta di una versione in nulla differente da quella americana acquistabile ovunque su Internet, il produttore non ricaverà alcun beneficio dall’avere investito per ibridare due dischi su tre e per stampare un manuale in Italiano, e i consumatori che saranno costretti comunque a fare i conti con un prodotto non localizzato. Di tutto questa situazione Leader, che è l’interlocutore a noi più vicino, potrebbe certamente farsi portavoce nei confronti di Havas Interactive segnalando la paradossalità della situazione. “Ci penseremo”, è stata la risposta dei responsabili del distributore. Macity e qualche migliaio di utenti Italiani della piattaforma Mac, masticando amaro, ci contano.