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Il design è (anche) un gioco: intervista a Stephane Blanchard di Razer

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Stephane Blanchard è il nome che sta dietro al design di tutti i prodotti Razer, un marchio che per diversi motivi spesso è paragonato ad Apple per scelte di design e per il coraggio nell’utilizzo della tecnologia, anche se chiaramente i due brand sono molto diversi soprattutto per il mercato a cui si rivolgono

Razer ha infatti sempre affermato che il DNA del brand è soprattutto nel mondo dei videogiochi, seppur spesso i prodotti, per via della precisione e qualità costruttiva, sono molto utilizzati anche in ambito professionale.

Fare il designer è (anche) un gioco: intervista a Stephane Blanchard di Razer
Stephane Blanchard, il volto dietro i design di Razer

Qui a Macitynet abbiamo già parlato del record che ha visto il mouse DeathAdder raggiungere i 10 milioni di unità vendute, un traguardo senza dubbio molto importante anche per un prodotto iconico come il mouse di Razer: ne abbiamo quindi approfittato per fare due chiacchere con Stephane Blanchard, in un momento in cui si parla molto di designer, ma soprattutto per farci raccontare come nascono i mouse (e non solo) in Razer e sotto quali criteri è concepito ogni prodotto.

Il risultato sono diversi spunti interessanti, chiaramente limati da dichiarazioni che non possono essere mai dettagliate come vorremmo (in un mercato molto competitivo il segreto industriale ha regole ferree), ma senza dubbio particolari, che definiscono quello che è lo spirito del brand e la strada che è stata percorsa sino ad ora e che, probabilmente, vedremo chiara anche nei prossimi anni.

Razer DeathAdder, il mouse da gioco festeggia 10 milioni di unità vendute
L’immagine celebrativa per i 10 milioni di unità vendute del mouse DeathAdder

Ciao Stephane, piacere di averti qui, andiamo subito al punto: com’è lavorare in Razer come progettista e designer, ti senti la responsabilità di milioni di fan in tutto il mondo?

Ciao e grazie per avermi invitato.
Ho il privilegio di fare ciò che più mi piace, progettare prodotti fantastici e giocare ai videogiochi (non è poco, ndr).
Sicuramente sentiamo la responsabilità di non deludere i nostri fan, ma vogliamo tutti la stessa cosa, giocare utilizzando il migliore sistema (hardware e software) possibile

Il DeathAdder è un mouse che ha un design eccellente e in redazione ci siamo chiesti quanto di questo risultato è tuo e quanto è frutto dei test fatti “sul campo” dai giocatori tester.

È un po’ di entrambe le cose. Quando abbiamo iniziato il progetto, volevamo creare un mouse ergonomico molto reattivo, che fosse in grado di soddisfare appieno il giocatore durante il gameplay.

Cominciammo a scolpire la forma finché non fummo soddisfatti dell’ergonomia, poi abbiamo lasciato i prototipi ai nostri tester, raccolto i feedback ed infine progettato la forma finale.

Fare il designer è (anche) un gioco: intervista a Stephane Blanchard di Razer
DeathAdder in versione Overwatch, una delle tante incarnazioni del prodotto

Sempre sul DeathAdder: la parte frontale del mouse ha una alzata particolare, mentre altri produttori preferiscono finire più in basso. Questo è un tratto distintivo di praticamente tutti i mouse Razer, è una scelta apposita o nasce per produrre una particolare postura?

Il fronte più alto è uno delle nostre firme caratteristiche e permette una risposta più veloce.

Da un punto di vista ergonomico, volevamo creare un mouse ergonomico che sarebbe adatto sia per i giocatori che utilizzano la presa ad artiglio sia per quelli che invece usano una presa più morbida (appoggiando il palmo).

I mouse a filo come il DeathAdder sono ancora usatissimi in ambito gaming, ma Razer sta spingendo per prodotti alternativi come il Lancehead o il Mamba Wireless, pensi che questi ultimi in futuro prenderanno il sopravvento?

Nessuno dei nostri mouse pretende di concorrere con il DeathAdder, ma la nostra proposta è pensata per offrire maggiore scelta a tutti i tipi di utenti.

Fare il designer è (anche) un gioco: intervista a Stephane Blanchard di Razer
Alcuni schizzi “rubati” a Stephane Blanchard, relativi al progetto di un computer portatile (Blade?)

Parliamo del Chroma: quanto è stato difficile inserire questo particolare effetto di luce in un mouse?

Aggiungere le luci RGB a un mouse è semplice ma farlo nel modo corretto decisamente no. Fin dall’inizio, il nostro obiettivo era creare un ecosistema immersivo che avrebbe funzionato con un gran numero di prodotti e giochi.

Secondo noi prodotti come il DeathAdder Elite sono adatti tanto ad un giocatore quanto ad un professionista che vuole praticità, comodità e precisione (e un bel mouse): tu che cosa ne pensi?

Non posso che essere assolutamente d’accordo.

Razer DeathAdder Elite, il nuovo mouse progettato per i professionisti degli eSport

Andiamo più sul personale: quali sono i tuoi strumenti di lavoro (hardware, software, mouse, tastiere) che usi in ufficio? Com’è fatta la tua postazione, se ne hai una?

A causa dei numerosi test che facciamo sui prodotti, cambio molto frequentemente i prodotti che utilizzo quotidianamente, in alcuni casi anche non ancora annunciati o rilasciati. Per fortuna utilizzo moltissimo il cloud, in modo da rendere il cambiamento molto più semplice (e automatizzato, ndr).

C’è qualche cosa che ti piacerebbe fare nell’ambito dei mouse ma che ancora non hai potuto perché la tecnologia non è pronta?

Prendiamo il Razer Mamba + Firefly Hyperflux: l’ho tenuto in mente per anni, sapendo esattamente quale era l’obiettivo relativamente all’esperienza utente: “l’utilizzo vero e libero senza fili”.
Abbiamo dovuto aspettare che la nostra tecnologia Power-Wireless fosse pronta prima di inserirla in un prodotto reale.

Fare il designer è (anche) un gioco: intervista a Stephane Blanchard di Razer
Il Razer Mamba + Firefly Hyperflux, che sfrutta la carica ad induzione (grazie al tappetino) per alimentarsi in wireless

La ricerca del design, la bellezza dei prodotti, il chiaro riferimento all’eccellenza in ogni dettaglio pongono Razer come la controparte più valida (con le dovute ovvie eccezioni, perché molto parte del mercato è radicalmente diverso) rispetto ad Apple. Tu come vedi questa similitudine e in quali cose la filosofia è radicalmente diversa?

Sin dalla nostra creazione non abbiamo cambiato il nostro approccio: il DNA del brand è molto forte ed è chiaramente visibile in tutti i nostri prodotti.

Ogni dettaglio è accuratamente perfezionato, anche quando un aspetto può essere considerato minimal, in realtà è una scelta voluta, perché ogni singolo aspetto del design deve avere una specifica funzione.

Razer è un marchio che ha molto coraggio nel mercato, perché partendo dalle periferiche come mouse e tastiere ha finito per progettare computer, accessori (come eGPU, purtroppo per adesso non reperibili in Italia, ndr), ha provato la strada del wereable e sta esplorando anche il mercato degli smartphone.

Mi sono unito a Razer nel 2006 e 13 anni dopo, mi sembra di essere ancora all’inizio. Siamo cresciuti molto, abbiamo ampliato la nostra gamma di prodotti, ma c è ancora moltissimo che possiamo fare. Il mondo sta cambiando rapidamente e ci sono così tante opportunità per continuare a contribuire al mondo e alla community dei videogiochi, pur rimanendo fedeli al nostro DNA.

Ricordiamo ai lettori che il mouse DeathAdder può essere acquistato partendo dal sito della casa madre, oppure direttamente dalle pagine di Amazon.it, sia nella sua incarnazione DeathAdder Elite che nella più accessibile DeathAdder Essential, così come tutti gli altri mouse di Razer, tra cui ricordiamo il Mamba Elite, il Lancehead Wireless e il Razer Basilisk e in genere tutti i prodotti Razer.

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