Punteggio basso di riparabilità, solo 2 punti su 10, anche per il nuovo MacBook Pro 13” senza Touch Bar (parte da 1.749 euro su Apple Store) che ancora una volta conferma la sempre più elevata integrazione dell’hardware di Cupertino. Ma lo smontaggio completo effettuato da iFixit riserva anche diverse sorprese interessanti.
La prima riguarda lo chassis: per aprirlo basta rimuovere solamente 6 viti, il numero più basso finora visto su un portatile Apple, mentre richiede un po’ più di impegno la rimozione del pannello inferiore, saldamente agganciato al resto del telaio tanto da richiedere l’uso di una ventosa. La nuova immensa trackpad può essere rimossa molto facilmente, viceversa la batteria da 54,5 wattora, quindi il 27% più piccola del modello precedente, è completamente incollata allo chassis e difficile da rimuovere e sostituire.
La RAM da 8 GB è saldata alla scheda madre, soluzione impiegata fin dai primi MacBook Air, quindi l’utente rimane vincolato per sempre al quantitativo iniziale: chi desidera più RAM deve optare per l’upgrade a 16 GB in fase di configurazione su Apple Store. Ancora più interessante rilevare che l’SSD PCIe rimovibile impiegato non corrisponde per formato e piedinatura a nessun altro modello ora in commercio. Non è ancora chiaro se si tratta di una soluzione proprietaria di Apple o se invece siamo di fronte a un nuovo standard. Almeno fino a quando non compariranno sul mercato dispositivi di terze parti con lo stesso formato, risulterà impossibile effettuare un upgrade fai da te. Degli SSD dei nuovi MacBook Pro 2016 è stata rilevata una velocità superiore a qualsiasi altro modello, molto probabilmente merito delle soluzioni ad hoc studiate da Cupertino e anche del chip controller marchiato Apple.
I tecnici di IFixit rilevano novità nel cardine e nel sistema di chiusura e apertura del notebook, con una struttura ora più leggera, per ridurre il peso complessivo della macchina, ma anche in grado di assistere utente e forza di gravità per sollevamento e chiusura del coperchio superiore, anche questo più leggero dei modelli precedenti. Tra gli altri dettagli più interessanti ricordiamo viti e guarnizioni anti vibrazioni per gli speaker, soluzione già impiegata negli iMac che per la prima volta arriva nei portatili che ora hanno driver migliorati e potenziati.
Per quanto riguarda invece il nuovo sistema di dissipazione del calore che secondo Phil Schiller e i dirigenti Apple è stato completamente ridisegnato, i tecnici iFixit notano che si tratta semplicemente di un riposizionamento delle viti dei dissipatori, ora installate sul retro della scheda logica. Apprezzata invece la tastiera con meccanismo a farfalla di seconda generazione: ora i tasti sono più alti ai bordi e più facili da riconoscere al tatto senza guardare, mentre i singoli interruttori e le coperture dei tasti risultano meglio abbinati e più solidi.
Una nota infine per il jack audio che molti pensavano scomparisse anche dai portatili. Il modulo che lo ospita insieme a due microfoni è incollato sotto alla ventola. I tecnici rilevano che per posizione e installazione il jack può essere facilmente sostituito con un altro connettore in una futura versione del portatile, per esempio con un’altra USB-C Thunderbolt oppure con un connettore Lightning. In Italia il nuovo MacBook Pro 13″ senza Touch Bar parte da 1.749 euro su Apple Store online.