Dell è una specialista in mosse finanziarie spettacolari. Nel 2013 l’azienda texana decise di ritirare la propria creatura dalla Borsa grazie a un’operazione di leveraged buyout portata a termine con il fondo Silver Lake che fornì il supporto economico necessario che ha consentito all’azienda di tornare privata.
Due anni dopo una delle maggiori acquisizioni di sempre nel settore tecnologico: l’acquisto per ben 67 miliardi di dollari di EMC, multinazionale che sviluppa e fornisce infrastrutture per l’information technology, l’archiviazione dei dati e la business intelligence. Grazie all’acquisizione di EMC tra le società che sono diventate di proprietà Dell, o sotto suo il controllo, c’è anche VMware, multinazionale nota per le sue soluzioni di virtualizzazione: più precisamente Dell detiene attualmente l’80% del capitale di VMware.
Ora l’azienda che si occupa di virtualizzazione – spiega CNBC – potrebbe essere sfruttata come una sorta di cavallo di troia per tornare in borsa, negoziando la parte del pacchetto mancante a tasso variabile ed effettuando una fusione inversa per migliorare la sua situazione economica (nei fatti, VMware comprerebbe Dell); altre possibilità allo studio sarebbero la possibilità di acquistare le quote residue dell’azienda specializzata in virtualizzazione per arrivare, comunque, alla fusione. Altra possibile strada è Pivotal, nome che arriva sempre dalla galassia EMC, per cui potrebbe essere prevista una offerta pubblica in borsa con una valutazione di mercato compresa fra i cinque e i sette miliardi di dollari.
La quotazione in Borsa potrebbe permettere a Dell di risolvere vari problemi di indebitamento causati dall’acquisizione di EMC. Bloomberg riferisce che i debiti ammontano a circa 46 miliardi di dollari, 3 dei quali devono essere restituiti entro quest’anno e oltre 4,3 entro il prossimo.