Michael Dell è un uomo coerente. Questo quel che si potrebbe dire apprendendo che il proprietario dell’azienda americana, un tempo leader nel mondo dei PC ha deciso di restituire i soldi agli azionisti uscendo dal mercato di Wall Street. Corente, perchè questa decisione è perfettamente in tono con quel che Dell aveva suggerito anni fa a Jobs al culmine della parabola discendente di Apple e poco dopo il ritorno del suo fondatore a Cupertino. «Cosa farei – aveva detto allora – se fossi al posto di Jobs? Venderei l’azienda e restituirei i soldi agli investitori».
Ora l’imprenditore texano non è arrivato al punto di vendere tutto, ma di restituire i soldi agli investitori sì. Il piano da 24,4 miliardi di dollari una volta completato, segnerà la fine della società per azioni e porterà alla privatizzazione dell’azienda.
Il riacquisto delle azioni di Dell è gestito da Michael Dell con Silver Lake Partners: il Ceo di Dell interverrà nell’operazione impiegando le azioni in suo possesso, oltre che con la propria società di investimenti MSD Capital infine anche con circa 700 milioni del proprio patrimonio personale. Al resto della somma contribuirà la società di investimento Silver Lake Partners e una cordata di banche e società finanziarie tra cui: Bank of America, Merrill Lynch, Barclays, Credit Suisse e RBC Capital Markets. Al totale di 24,4 miliardi di dollari contribuiscono anche le liquidità a disposizione di Dell, stimate nell’ordine di 11,3 milioni di dollari più un prestito di Microsoft per 2 miliardi di dollari.
Ricordiamo che il piano di riacquisto delle azioni Dell prevede il pagamento di ogni singola azione al valore di 13,65 dollari, una quotazione del 25 superiore rispetto al prezzo di chiusura della borsa dell’11 gennaio, prima cioè che fossero divulgati i piani per la privatizzazione, e del 37% superiore rispetto alle quotazioni medie rilevate negli ultimi 90 giorni.
Jobs non c’è più, ma certamente di fronte a questa scelta non mancherebbe di assaporare una vendetta che viene servita, come la migliore delle vendette, fredda. Cupertino, non seguendo il consiglio di Dell, è oggi il maggior produttore al mondo di dispositivi elettronici dell’era post PC. Dell, restando abbarbicata ad un modello obosoleto e senza mai essere riuscita a recepire anche una sola delle innovazioni spinte da Apple (dagli all in one ai dispositivi personali, passando dai lettori musicali) ha dovuto piegare il capo e seguire la strada che aveva tracciato per la sua avversaria relegandosi, molto probabilmente, nell’anonimato.