Deezer, il servizio di streaming musicale francese, ha annunciato di aver raccolto 100 milioni di euro di finanziamento dai suoi partner, che gli consentiranno di rimpiazzare la mancata quotazione in borsa e di continuare ad alimentare il suo business. “Possiamo dire che siamo ancora all’inizio di un mercato in rapida crescita – ha detto il CEO Hans-Holger Deezer Albrecht, entrato in azienda nei primi mesi del 2015, commentando l’annuncio – vogliamo coglierne sia la crescita sia lo slancio.”
Mentre alcuni osservatori si sono chiesti se tanto il atteso ingresso di Apple avrebbe schiacciato pionieri dello streaming come appunto Spotify e Deezer, le due società hanno sottolineato come il mercato globale in streaming fosse giovane e poco esteso, esprimendo la speranza che Apple Music potesse confermare l’importanza dello streaming come modello di fruizione musicale e introdurlo ad un pubblico più vasto.
“La consapevolezza dello streaming è salita di poco – ha commentato Albrecht dopo il lancio di Apple Music – ed è questo il più grande ostacolo da superare per aiutare le persone a capire che cosa è lo streaming”. L’ingresso di Apple Music ha però giocato a sfavore della concorrenza; la stessa Deezer ha dovuto ritirare la possibilità di proporre una IPO e quotarsi in borsa proprio a seguito dei timori relativi all’entrata in gioco di Apple.
Senza il denaro derivante dalla potenziale offerta pubblica, Deezer ha dovuto rivolgersi ai suoi investitori per raccogliere fondi e continuare ad alimentare il marketing e lo sviluppo del prodotto. L’ultimo giro di finanziamenti è stato rinvigorito da Orange, la società di telecomunicazioni francese partner di Deezer, e Access Industries.
Deezer segue logiche di marketing diretto, ma buona parte delle sua strategia è quella di offrire il suo servizio attraverso partner come Orange o Sonos o BMW. Il servizio è per lo più attivo in Europa dove è maggiormente diffuso – trattandosi di una piattaforma francese – mentre negli USA ha quote di mercato limitate. L’azienda conta ad oggi 16 milioni di utenti attivi al mese, di cui 6 milioni di abbonati a pagamento. Spotify invece dovrebbe avere 20 milioni di abbonati a pagamento e 75 milioni di utenti attivi mensili, mentre Apple Music 10 milioni di abbonati a pagamento raggiunti dopo soli sei mesi dal lancio.