Una società con sede poco fuori Chepstow lungo il “confine” gallese, è composta da un gruppo di lavoro di uomini e donne che vantano competenze nelle immersioni subacquee, in biologia marina, tecnologia, finanza, costruzione e fabbricazione di strutture: sta lavorando su un futuristico progetto denominato Deep che ha l’obiettivo di creare e testare case e appartamenti subacquei, con l’idea di dare vita in modo permanente alla presenza umana negli oceani a partire dal 2027.
Per quanto possa sembrare folle, a quanto pare il progetto Deep è finanziato da un singolo investitore – privato e anonimo – qualcuno che può evidentemente vantare risorse finanziarie cospicue e che ha deciso di mettere sul tavolo “centinaia di milioni di sterline” (e anche di più) nel progetto per “aumentare la comprensione dell’oceano e del suo ruolo fondamentale per l’umanità”, secondo quanto dichiarato da un portavoce di Deep.
Mike Shackleford, Chief Operating Officer di Deep, spiega che fino agli anni ’50 e ’60 erano comuni sia la corsa per la conquista dello spazio sia quella per la conquista degli oceani ma la prima ha avuto il sopravvento. Lo spazio è difficile da raggiungere ma una volta in orbita si ha a che far con un ambiente relativamente “benevolo”; l’oceano è l’esatto opposto: è abbastanza facile arrivare a fondo, ma una volta lì sotto, “praticamente tutto vorrebbe ucciderti” riferisce scherzando Shackleford.

Il CEO di Deep spiega ancora che qualsiasi oceanografo può confermare che rimarremmo scioccati nel capire quanto poco conosciamo dell’oceano. “Qualcuno deve fare i primi passi e creare tecnologie che ci permetteranno di andare giù e studiare l’oceano sul posto”.
Le “sentinelle” del progetto Deep dovrebbero inizialmente rimanere in fondo al mare a turni di 28 giorni; in seguito sono previste permanenze “che potrebbero durare mesi e anche di più”. E ancora: “L’obiettivo è poter vivere nell’oceano per sempre. Con insediamenti umani in tutti gli oceani del mondo”.