Tablet obbligatori per tutti. Ecco che cosa riserva il prossimo anno scolastico agli studenti delle scuole superiori italiane. La necessità di acquistare un dispositivo touch deriva da “Digitalia” o, meno poeticamente, dal decreto legge n. 179 del 18 ottobre scorso disposto dal governo per modernizzare alcuni settori del nostro paese tra i quali c’è anche il mondo della scuola.
Il disposto dell’esecutivo è una piccola-grande rivoluzione. Si impone a paritire dal 2013/14 a tutte le scuole superiori (e poi dal 2014/15 alle scuole primarie e secondarie) l’adozione di testi di studio che abbiano solo una versione in digitale o che, in alternativa, presentino un assetto misto: testo e contenuti digitali distribuiti separatamente, in pratica si richiedono volumi più snelli perché alleggeriti da elementi che ne aumentano i costi e le dimensioni come è il caso di alcune edizioni che vengono distribuite con CD o DVD allegati oppure di quelle che affiancano alla parte didattica vera e propria, supplementi con esercizi e approfondimenti che spesso arrivano nelle mani degli studenti ad anno terminato. Questi supplementi dovranno essere forniti in formato scaricabile in via digitale.
Il decreto legge affida alla famiglie il compito di acquistare i tablet con la promessa di un risparmio sostanziale. Secondo alcuni dati statistici la spesa annua in Italia per l’acquisto di libri è di 649 milioni di euro. Il Decreto Legge non quantifica il risparmio, ma impone alle scuole di non superare la soglia di spesa fissata per legge per l’acquisto dei libri cartacei. Tra i provvedimenti previsti c’è anche l’obbligo per le scuole di acquistare i tablet a beneficio delle famiglie disagiate che non saranno in grado di sostenere indipendentemente la spesa.
Ora resta da vedere come questo indubitabilmente innovativo, almeno per la nostra nazione, provvedimento sarà applicato. In particolare sarà da vedere come gli istituti scolastici saranno in grado di adeguare le proprie strutture con reti wireless e altre infrastrutture del tutto necessarie come prese per la corrente, sistemi di provisioning e così via. Al momento poche scuole italiane hanno, ad esempio, il wireless per gli studenti e un numero ancora inferiore offre un’architettura sufficiente ad una fruizione di Internet a decine se non centinaia di connessioni in contemporanea. Sarà poi necessario per le scuole creare vere e proprie policy di utilizzo delle reti con blacklist dei siti, applicazioni utilizzabili e altre che non lo sono e così via.
Dal punto di vista del mondo Apple, il provvedimento è molto significativo perchè aumenta l’appetibilità dei dispositivi di cui è stata uno dei pionieri. Molto interessante, in particolare, il recente lancio di iPad mini che nelle versioni base ha un costo abbordabile e che potrebbe essere la chiave per permettere alle scuole e alle famiglie di restare nel tetto di spesa fissato dal Ministero.