I dazi che Donald Trump minaccia di imporre sui prodotti cinesi preoccupano Apple e a buon motivo: potrebbero penalizzare fortemente prodotti del gruppo come Apple Watch, gli auricolari AirPods, lo speaker HomePod e accessori come Apple Pencil.
Come spiegato dalla multinazionale di Cupertino nella lettera inviata allo U.S. Trade Representative, a farne la spesa potrebbero essere i clienti, con costi che – calcolano gli analisti – potrebbero essere superiori del 20%.
Gene Munster, analista di Loup Ventures, riferisce che le paventate tariffe doganali potrebbero influenzare le entrate di Apple con una riduzione nel 2019 pari al 5%. “Se approvate, riteniamo che le tariffe doganali potrebbero diminuire i profitti di Apple Watch e AirPods del 10-20%, con un conseguente impatto negativo di poco meno dell’1% sui profitti dell’anno fiscale 2019” ha scritto l’analista. “Riteniamo che dopo due anni queste imposte spariranno”.
Nella lettera inviata da Apple al governo americano si evidenziano “preoccupazioni” per i dazi, con danni (una tassa per i consumatori che farebbero lievitare i costi dei prodotti) che potrebbero tradursi “in una crescita più bassa del Paese, con danno alla competitività”. La risposta di Trump non si è fatta attendere e in un tweet ha invitato l’azienda guidata da Tim Cook a produrre i suoi prodotti negli Stati Uniti invece che in Cina.
In passato il CEO di Apple aveva spiegato che la produzione in Cina avviene non tanto per una questione di costi della manodopera ma per il livello di abilità e competenze delle aziende. “Gli americani” aveva detto Cook, “hanno perso quel tipo di abilità vocazionali; voglio dire, se mettessi insieme tutti gli attrezzisti e gli stampisti degli Stati Uniti riempiresti la stanza in cui sediamo ora, mentre in Cina ti occorrerebbero più campi da calcio”.
Apple al momento produce negli USA solo i Mac Pro, realizzati in uno stabilimento gestito da Flextronics. Il computer cilindrico è completamente assemblato ad Austin (Texas), dove vengono anche lavorati alcuni suoi componenti ad alta precisione in collaborazione con alcune aziende leader del settore di altri Stati (Florida, Illinois e Kentucky). Si tratta ad ogni modo di una produzione in volumi molti limitati, niente a che vedere con i numeri di dispositivi quali iPhone e iPad.