Il codec AV1 per comprimere e trasmettere in streaming video digitali è aperto e nato per contrastare i più noti ma chiusi, codec h.264 e h.265. È supportato da varie aziende, inclusa Apple che ora fa parte della Alliance for Open Media, composta da big del settore quali Google, Facebook, Netflix, Amazon, Microsoft, Mozilla e altri ancora.
Il codec in questione dovrebbe mettere fine agli scontri tra chi punta su HEVC (promosso da Apple) e chi il VP9 (promosso da Google), ma soprattutto mettere fine alla gestione delle complicate e costose licenze fino ad ora necessarie, questo perché brevetti e licenze del codec AV1 sono gratuite.
Codec a parte, è necessario creare software affinché sia possibile leggere i filmati così codificati. Il codec AV1 è in grado di offrire una efficienza del 20% rispetto a HECV a parità di qualità o addirittura con qualità superiore ma richiede anche più risorse. I team di VideoLAN, lo sviluppatore noto per il player VLC, e FFmpeg (un progetto open-source che ha come scopo la creazione di librerie e programmi che implementino i più efficienti standard multimediali) sponsorizzano Alliance for Open Media e stanno sviluppando un sistema di decoding ad alte prestazioni.
Nome in codice “dav1d”, lo strumento di decompressione è disponibile da alcuni giorni in una prima versione da compilare. Jean-Baptiste Kempf, presidente di VideoLAN, spiega sul suo blog che gli sviluppatori si sono concentrati sulla velocità, ottenendo prestazioni notevolmente migliori rispetto ad altri sistemi di decoding, come dimostra il grafico che riportiamo in questo articolo.
Per ottenere maggiore velocità sono state sfruttate le istruzioni Advanced Vector Extension (abbreviate in AVX2), presenti nei processori Intel disponibili dal 2008 in poi, utilizzabili per accelerare le prestazioni di elaborazione per carichi di lavoro paralleli. Secondo il presidente di VideoLAN, a novembre di quest’anno nominato Cavaliere dal francese Ordine nazionale al merito, più delle metà dei computer attualmente in circolazione supporta queste istruzioni.
Il decoder funziona su tutte le piattaforme, potrebbe essere integrato in Firefox (Mozilla già da tempo è interessata alla tecnologia di compressione video AV1), e anche Facebook ha fatto sapere che i primi test sono stati “incoraggianti”, prevedendo di usare gradualmente il codec nei suoi video.
In definitiva il nuovo codec AV1 per specifiche tecniche, funzioni offerte e supporto da parte di praticamente tutti i big del settore, sembra destinato a diventare il prossimo standard per quanto riguarda il formato dei video digitali, inclusi quelli per la trasmissione in streaming via Internet.