I dati sulla locazzione geografica che varie app consentono di raccogliere dagli smartphone sono utili a vari scopi ma, come evidenziato anche nel nostro Paese dall’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, bisogna adottare cautele a protezione della vita privata ad esempio dei lavoratori.
L’utilizzo di dati geolocalizzati da app che il lavoratore è obbligato a installare può, di fatto, comportare rischi specifici per la libertà, i diritti e la dignità dei dipendenti, e il datore di lavoro non può considerare i sistemi di geolocalizzazione come strumenti per seguire o monitorare il comportamento o gli spostamenti del suo personale dipendenti.
Un rischio sicurezza che nessuno aveva evidenziato arriva ora da un’app per il fitness che a quanto pare ha permesso di rivelare dettagli su basi militari segrete, permettendo di conoscere il posizionamento di truppe e strutture strategiche.
Ne parla The Guardian spiegando che un’analista della United Conflict Analysts ha scoperto che la mappa pubblicamente disponibile dell’app/socail Strava, usata da milioni di sportivi per registrare i percorsi, inconsapevolmente ha permesso di ottenere una mappa costruita con i dati sull’attività fisica nel mondo. L’app traccia gli utenti di tutto il mondo o di quelli che semplicemente lasciano acceso il dispositivo. Alcuni analisti militari si sono resi conto di un possibile uso “alternativo”, elemento che potrebbe mettere a rischio la sicurezza dei militari e delle loro strutture negli scenari di guerra.
L’analista Nathan Ruser ha scritto: “13 trilioni di tracciati GPS, postati da chi li usa”, sotto diverse immagini di tracciati luminosi sovrapposti alle mappe di insediamenti militari, in Afghanistan, Pakistan, Turchia e altri angoli di mondo”. Tobias Schneider, altro analista indipendente, ha riportato che i tracciamenti sono comuni negli insediamenti Usa e a volte si trovano dati anche per quelli russi, mentre sono rari con gli iraniani.
Le mappe di Strava aggiornate a novembre dello scorso anno contengono dati si volte superiore a quelli pubblicati due anni prima, per un totale di oltre un miliardo di attività. I tracciati possono servire a scopi nobili, come ad esempio, monitorare e pianificare il traffico stradale, pedonale e ciclopedonale ma il rischio sicurezza dei militari era qualcosa a cui non si era pensato e al quale non dovrebbero pensare gli sviluppatri dell’app ma i militari stessi che usano questo tipo di software.