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Danimarca, il data center di Apple sfruttato per scaldare le abitazioni

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Il data center di Apple che si trova a Viborg, in Danimarca, sarà sfruttato per portare calore nelle case. All’inizio di quest’anno la Casa di Cupertino aveva fatto sapere di voler costruire una infrastruttura in grado di recuperare il calore dei data center migliorando l’efficienza energetica della rete di teleriscaldamento già esistente; ora la società ha riferito al Wall Street Journal che l’infrastruttura sarà collegata alla rete di riscaldamento locale nel 2023.

L’idea di usare il calore dei data center non è nuova; Apple aveva fatto riferimento a questa possibilità nel report per la responsabilità ambientale del 2017 ma finora non era stato annunciato nulla di concreto. La Mela ha ora riferito che il sistema di raffreddamento delle macchine catturerà il calore in eccesso e lo invierà alla rete di teleriscaldamento; allo scopo sta collaborando con le autorità locali per capire come sfruttare meglio questa possibilità.

L’idea di recuperare il calore generato dai data center è ancora più interessante di prima, dopo l’aumento dei prezzi dell’energia legato alla guerra in Ucraina. Vari governi stanno facendo pressioni sui titolari dei data center, offrendo anche incentivi fiscali o rendendo obbligatorio il recupero, prima di ottenere i permessi. L’UE ha in cantiere una direttiva che obbliga i gestori dei data center a predisporre studi di fattibilità sull’utilizzo del calore in eccesso per riscaldare abitazioni e uffici.

Il data center di Apple a Viborg
Il data center di Apple a Viborg

Meta (l’azienda sotto il cui cappello include Facebook) recupera calore dal suo data center di Odense (Danimarca) dal 2020. Il sito in questione è in piena espansione e l’azienda guidata a Mark Zuckerberg prevede quest’anno di fornire calore sufficiente per riscaldare circa 11.000 case. Google ha riferito di stare valutando tale opportunità, recuperare calore dai suoi data center in Europa.

L’immissione del calore nelle abitazioni richiede l’uso di pompe per la cattura e la distribuzione; benché siano necessari costi aggiuntivi, il metodo permette di produrre calore in modo sostenibile. Il calore non serve tutto l’anno ma si potrebbe ad ogni modo sfruttare per produrre acqua calda.

I data center consumano mediamente circa 200 TWh di energia all’anno e si prevede che il loro consumo di elettricità aumenterà di circa quindici volte entro il 2030, fino a raggiungere l’8% della domanda complessiva di elettricità. In Europa, gli operatori dei data center hanno concordato di rendere le proprie strutture climaticamente neutre entro il 2030 firmando il Climate Neutral Data Centre.

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