Le batterie agli ioni di litio si trovano dappertutto e sono l’attuale standard di riferimento per il mondo dei gadget hi-tech. Questi accumulatori offrono molti vantaggi (uno su tutti: non soffrono dell’effetto memoria) ma a volte presentano anche qualche inconveniente causato dal litio, un metallo pericoloso e infiammabile che rende le batterie soggette a incendi ed esplosioni, in particolare se esposte alle alte temperature o in caso di cortocircuiti (il problema che ha costretto Samsung a ritirare il Galaxy Note 7).
Nei laboratori si stanno studiando varie soluzioni al problema delle batterie esplosive e a questo proposito una nuova ricerca della Marina USA parla di batterie ricaricabili sicure di nuova generazione al nichel-zinco. Secondo la ricerca, questi accumulatori offrono non solo performance del tutto simili a quelle che è possibile ottenere con gli ioni di litio ma offrono anche il vantaggio di poter creare accessori che non esplodono.
Lo zinco è già usato in alcune batterie (es. le comuni batterie a bottone) che sfruttano l’ossigeno nell’aria come elettrodo ma non era stato finora sfruttato adeguatamente nelle ricaricabili giacché il materiale in questione può portare nel tempo alla crescita di dendriti (e quindi alla formazione di corti); ricercatori del Naval Research Laboratory statunitense hanno creato una speciale spugna 3D per l’anodo di zinco che permette di distribuire più uniformemente la corrente impedendo la formazione dei dendriti e pregiudicare il corretto funzionamento della batteria.
Il laboratorio di ricerche navali afferma che le prove sono state completate e che la tecnologia è pronta per essere dispiegata nelle batterie alcaline sia per applicazioni militari, sia civili. Le prime batterie di questo tipo dovrebbero arrivare sul mercato entro la fine del 2019.