Raccontare la storia della Apple, significa narrare un grande e appassionante romanzo nel quale si parla di uno sparuto gruppo di entusiasti e folli appassionati che verso la fine degli anni settanta iniziarono con i primi e pioneristici personal computer a creare le basi e rivoluzionare tutta l’industria informatica.
Questa serie di articoli fu pubblicata nella sua prima stesura a firma Mauro Notarianni sul n.ro 100 di “M” Macintosh Magazine di Santo Strati qualche anno orsono. Ve la riproponiamo con l’integrazione di informazioni e link.
… Quello che racconteremo (basandoci per lo più* sul libro “Fire in The Valley” di Paul Freiberg e Michael Swaine con l’integrazione di racconti ascoltati anche in prima persona dai vari protagonisti nei nostri ) *la storia di due grandi uomini che, grazie alla testardaggine, alla follia, al genio, alla forza di volontà che spinge a credere in quei sogni apparentemente impossibili, sono riusciti – lavorando per ore e ore in magazzini e cantine – a creare dal nulla una delle più grandi società d’informatica del mondo: la Apple Computer.
Stephen Wozniak: genio allo stato puro
Nel 1962 il dodicenne Stephen G. Wozniak ottenne in regalo da un ingegnere della Fairchild alcuni transistor con i quali costruì una calcolatrice per fare addizioni e sottrazioni, saldando i vari componenti nel cortile della sua casa di Cupertino in California. Con questa calcolatrice partecipò ad una locale fiera scientifica vincendo il primo premio per la categoria “elettronica”. Chiunque conoscesse Stephen non si meravigliò quando vinse il primo premio: Wozniak (“Woz” o “The Wizard of Woz” per gli amici) era una persona testarda e brillante e quando un problema attirava la sua attenzione, non c’era verso di distorglielo. La testardaggine lo portava a rinchiudersi per ore e anche per giorni, finché non trovava la soluzione al problema che gli si presentava.
Due anni dopo, nel 1964 Wozniak si iscrisse alla Homestead High School, diventando in brevissimo tempo il primo della classe in matematica, anche se il suo principale campo d’interesse era sempre l’elettronica. Woz, però, non era un nerd qualsiasi: era un grande burlone, amava infrangere le regole e mettere genialità e determinazione in tutto quello che faceva. I suoi innumerevoli e gustosissimi scherzi sono tuttora leggenda. Per uno scherzo che piacque poco al preside (Wozniak aveva nascosto un metronomo in un armadietto facendolo sembrare una bomba ad orologeria!), “The Woz” fu sospeso per due giorni: a causa di questo incidente, l’insegnante di elettronica (prof. John McCullan) decise di prenderlo sotto la sua “protezione”.
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