Xerox ha presentato alcuni nuovi brevetti, tra cui alcuni particolari ed innovativi fogli stampabili. Gli scienziati della casa americana hanno mostrato una carta che può essere riusata più volte dopo la stampa; quanto presente su di essa, infatti, si cancella automaticamente entro 24 ore.
Invece di cestinare o riciclare il prodotto dopo l’utilizzo, ogni singolo foglio può essere riusato “fino a 100 volte” ha dichiarato Eric Shrader, area manager del PARC (Palo Alto Research Center), il centro di ricerche fondato da Xerox e dal quale sono nate tante innovazioni nel campo informatico, inclusa l’Ethernet ed i primi prototipi delle GUI (Graphical User Interface), sfruttate prima da Apple e poi da altri produttori di sistemi operativi.
Le previsioni di molti analisti che davano negli anni passati la carta per spacciata, si sono rivelate, con il passare del tempo, errate. Il numero di documenti prodotti aumenta sempre e negli uffici si continua a stampare quotidianamente di tutto (documenti, pagine web, e-mail, ecc.). La carta riutilizzabile consentirebbe in molti casi di ridurre la necessità di ricorrere al riciclo, avrebbe un minore impatto ambientale e consentirebbe forti risparmi rendendo meno frequente l’acquisto costante di nuove risme.
Il brevetto di Xerox sfrutta alcune speciali molecole che si formano e fanno comparire testi e foto sui fogli quando questi sono sottoposti a luce ultravioletta. Le molecole si “decompongono”, risistemandosi alla posizione originaria nel giro di 24 ore, cancellando e non lasciando alcuna traccia di quanto era presente sui fogli stampati.
Il modulo per illuminare di luce ultravioletta le pagine può facilmente essere integrato in varie stampanti, comprese quelle più piccole e portatili. Per adesso, il sistema permette solo la stampa di documenti in bianco e nero ma non è da escludere che in futuro si riescano ad ottenere stampe a colori.
La tecnologia è ancora a livello sperimentale e non è chiaro se e quando stampanti in grado di stampare su questo nuovo tipo di carta saranno disponibili.
Gli stessi scienziati stanno lavorando ad un altro progetto interessante che permetterà di associare al testo e alle immagini stampate un sistema di cross-refering invisibile che dovrebbe permettere la ricerca e l’identificazione di documenti più semplice e rapida.
[A cura di Mauro Notarianni]