Apple vale più di HP. Il superamento in capitalizzazione di mercato di quella che era e resta una delle aziende più rilevanti del mondo in campo informatico (oltre che il primo produttore mondiale di computer) è stata segnata dalla giornata di oggi a Wall Street nel corso della quale le azioni AAPL per la prima volta nella storia hanno toccato e poi infranto la soglia di 124 miliardi di dollari, il valore nominale di HP, per fermarsi a 127 miliardi di dollari prima di ripiegare leggermente.
Apple nel gennaio del 2006 aveva già superato il valore di mercato di Dell, secondo produttore mondiale di PC (e primo per il mercato USA), ma nel caso di Hewlett Packard il sorpasso è ancora più rilevante. La società guidata da Mark Hurd, al contrario di Dell, è una società in crescita di valore sul mercato e che si è lasciata alle spalle i problemi dell’era Carly Fiorina e quelli che le derivarono dall’incorporazione di Compaq. Ora Apple, che solo lo scorso maggio aveva superato per la prima volta quota 100 miliardi, sembra avere nel mirino società quali Intel ed Ibm che rappresentano il top nel campo dell’It. Inutile dire che in questo momento Apple sta suscitando l’attenzione degli investitori per quelle che sono le sue strategie nel campo della vita digitale che si fondano su un orizzonte informatico ma che hanno trasformato Cupertino in una vera e propria azienda dell’elettronica di consumo, il che ha alzato notevolmente le prospettive di fatturato.
Le possibilità per crescere ancora sembrano esserci tutte come dimostrano le opinioni espresse dagli analisti di società come American Technology, JMP Securities e Pacific Crest che hanno innalzato il target di prezzo delle azioni fino a 175$. Qualche società quale la rispettabile Deutsche Bank, in un report scritto da Chris Whitmore, prevede addirittura una valore di 200$ per un’azione Apple, il che significherebbe sfidare IBM che oggi ha una capitalizzazione di 172 milioni di dollari.
Intanto qualche minuto fa alla chiusura di Wall Street Apple ha fatto segnare un balzo in avanti del 6,37% con scambi più che doppi rispetto alla media giornaliera (77 milioni contro 35 milioni). Inutile dire che è stato stabilito un doppio record: quello alla chiusura (146$) e quello intraday (148,50).