Le radici di Apple sono nella città di Cupertino ma l’antico amore potrebbe incrinarsi: la città infatti sta valutando di introdurre una nuova tassa per le grandi società in base al numero dei dipendenti. È facile immaginare entrate da capogiro solamente contando decine di migliaia di dipendenti Apple, una mossa che se verrà intrapresa potrebbe però spingere il colosso a rivedere i suoi piani di espansione per preferire altre località.
Cupertino, la città della contea di Santa Clara in California dove hanno sede alcune tra le più importanti aziende high tech, tra cui Apple, sta valutando l’adozione di un meccanismo di recupero imposte che tiene conto del numero di dipendenti al fine di reperire fondi destinati alle infrastrutture cittadine.
David Brandt, amministratore del consiglio comunale di Cupertino, ha spiegato al San Francisco Chronicle che la città sta prendendo spunto da tasse di questo tipo in discussione a Mountain View, dove ha sede il quartier generale di Google, e altre simili previste a Seattle, sede di Amazon.
La nuova tassazione di Seattle prevede per i grandi datori di lavoro della città il pagamento di 500 dollari per dipendente, somme che dovrebbero servire ad alleviare la crisi abitativa e che pare essere predisposta per Amazon, il più grande datore di lavoro della città, spesso incolpato dai residenti per l’elevato costo della vita locale.
Il consiglio comunale di Cupertino non ha ancora approvato la tassa, elemento che potrebbe influenzare future decisioni di Apple e altre aziende in merito alla costruzione di nuovi campus e altre strutture.
Quanto in discussione nel Consiglio Comunale di Seattle ha già fatto scattare l’allarme all’interno di Amazon che all’inizio del mese ha fatto sapere di stare valutando la possibilità di interrompere la costruzione di un nuovo edificio che stava progettando e di stare riconsiderando l’idea di occuparne un altro attualmente in costruzione, mettendo a rischio 7 mila posti di lavoro.
La tassazione per dipendente non piace a tutti. «Benché ad alcuni possa sembrare giusto» ha spiegato Jim Wunderman, dell’associazione politico-economica Bay Area Council, «Queste imposte contribuiranno a lungo termine a indebolire la competitività e la nostra regione a livello economico».
Tra i fautori dell’iniziativa c’è il consigliere comunale Barry Chang, che già nel 2017, all’epoca sindaco della città, spingeva per ottenere 1.000 dollari per dipendente dalle grandi aziende, obiettivo che è stato fermamente avversato e in definitiva non portato a termine. Attualmente Apple versa ogni anno circa 13 milioni di dollari in tasse alla città di Cupertino, una buona percentuale del budget cittadino.