In risposta alle domande di una indagine congressuale degli Stati Uniti su questioni antitrust in ambito tecnologico, Apple ha rivelato di aver investito miliardi di dollari in apple Mappe, il servizio cartografico di Cupertino progettato per competere nel segmento in cui da sempre primeggia Google Maps.
Apple, Amazon, Facebook e Google hanno fornito risposte alle domande avanzate dal comitato giudiziario della Camera dei rappresentanti, presentate come parte di uno studio condotto in ambito antitrust nel mercato digitale. Mentre dal processo sono emerse poche nuove informazioni relative all’indagine antitrust, sono invece emerse diverse informazioni sull’attività di Apple. Alla richiesta del comitato su quanto avesse speso e investito su Apple Mappe, la società ha risposto “miliardi”.
I dirigenti di Apple avevano in precedenza accennato a un prezzo elevato per il progetto, per costruisce un sistema di mappatura da zero, anche se i numeri non sono mai stati menzionati. Quanti miliardi di dollari Apple abbia effettivamente speso sul progetto non è però noto.
Per creare il nuovo Apple Mappe, che ha debuttato insieme a iOS 12, Apple ha raccolto montagne di dati cartografici, di navigazione, di routing e di immagini da dispositivi dedicati, come i van di Apple, ma anche zaini speciali, anni di lavoro culminati in un prodotto di mappatura esclusivo per iOS, che vanta una cartografia altamente accurata, ricche mappe stradali, integrazioni con i mezzi pubblici e altro ancora.
La nuova generazione di Apple Mappe è già da tempo disponibile in diverse aree degli USA a partire dalla costa ovest: chi lo ha provato assicura che qualità, dettagli e precisione risultano addirittura superiori a Google Mappe. Nuove funzionalità sono state aggiunte di recente, come la vista Look Around in iOS 13, che simile a Street View di Google, fornisce immagini a livello stradale per la navigazione nel mondo reale.
Apple è stata in gran parte incoraggiata a creare una soluzione di mappatura completa dopo l’imbarazzante lancio di Maps nel 2012, con una prima incursione dell’azienda nel mondo della mappatura non troppo felice. Ricordiamo che Apple abbandonò Google Mappe, come parte dei servizi Google integrati sul proprio software, già a partire da iOS 6. Considerato da alcuni un grave errore, Maps in iOS 6 fu subito etichettato come inaffidabile, con dati errati, e con la caratteristica di punta – Flyover – che soffriva di problemi grafici.
Le critiche sono state così tante, che il CEO Tim Cook dovette presentare scuse ai clienti ormai frustrati da un software non all’altezza. Oltre all’ampia cifra di investimenti in Mappe, come riporta Reuters, Apple ha risposto alle domande sul suo browser Safari, sul sistema di commissioni App Store e altri ambiti. Inoltre, due dipendenti hanno cercato di spostare le controversie a un arbitrato, anche se non sono state specificate quali.
Il comitato giudiziario della Camera ha richiesto dati e materiale relativo a potenziali comportamenti anticoncorrenziali. Insieme ai suddetti argomenti, il comitato sta cercando di chiarire la presunta repressione da parte di Apple delle app che promuovono il controllo parentale, dei sistemi di pagamento di terze parti, delle app predefinite per gli utenti e del cosiddetto “Sherlocking” di app di terze parti, ossia la possibilità che Apple sviluppi un software o un sistema prendendo spunto da un’app di terze parti, spingendo poi il proprio software rendendo la vita difficile allo sviluppatore esterno.
Gli investimenti di Cupertino nella cartografia interessano anche l’Italia: la copertura degli interni di luoghi pubblici è in costante espansione, così come la visuale 3D iper realistica delle città del nostro Paese, mentre negli scorsi mesi le auto di Apple hanno circolato in lungo e in largo in Italia per raccogliere dati e fotografie. In questo ariticolo un tutorial su come condividere l’orario stimato di arrivo con i propri contatti.