Prosegue il piano di Apple per rimborsare gli azionisti senza intaccare le pressoché sterminate riserve di liquidità detenute per lo più all’estero. La nuova emissione di obbligazioni Apple puntava a raccogliere tra i 6 e gli 8 miliardi di dollari ma, come è accaduto per i brillanti risultati dell’ultimo trimestre, tutti superiori alle previsioni, anche la nuova emissione obbligazionaria ha superato le aspettative.
Cupertino è riuscita a vendere titoli obbligazionari con tasso fisso e variabile per una somma di 10 miliardi di dollari, sottoscritti anche dai colossi della finanza mondiale, tra cui Goldman Sachs, JPMorgan, Deutsche Bank e altri ancora come riporta AppleInsider. Le nuove obbligazioni Apple sono divise in tranche con scadenze diverse, la più consistente è di 2,25 miliardi di dollari per titoli a tasso fisso del 3,35% che scadranno nel 2027. Altre tranche andranno in scadenza nel 2019, 2020, 2022, 2024, 2027 e fino al 2047.
Si tratta della quarta emissione obbligazionaria di Apple più consistente di sempre: quella più grande è del 2013 in cui Apple ha raccolto 17 miliardi di dollari, un record in assoluto per una società statunitense. Come accennato in apertura Apple ha varato un consistente piano di rimborso per gli azionisti evitando però di attingere alle cospicue riserve di liquidità, stimate in 246 miliardi di dollari, somma per lo più detenuta fuori dagli USA. L’emissione di obbligazioni permette così ad Apple di ottenere liquidità per gli azionisti evitando di incorrere in tasse sul ritorno dei capitali in USA. Questo potrebbe cambiare nei prossimi mesi: già in campagna elettorale Donald Trump ha dichiarato di essere disposto a ridurre i tassi di rimpatrio dei fondi esteri, mossa che punta a riportare capitali in USA per incentivare investimenti e lavoro locali.