Quasi tutti i rumor apparsi sino ad oggi in rete vorrebbero l’assenza di jack cuffie da 3,5mm su iPhone 7. Manca, però, il riscontro che rappresenti la prova del nove, o se vogliamo, il rovescio della medaglia: lo sviluppo da parte di Apple di cuffie sostitutive a EarPods, in grado di interfacciarsi con un iPhone privo di connettore jack standard. La conferma non sembra essere molto lontana e la redazione di MacRumors è riuscita a ricollegare il marchio AirPod, già depositato nell’ottobre scorso, alla società della Mela.
Mesi addietro, la domanda di brevetto collegata ad “AirPod”, venne depositata da una società sconosciuta, nota solo con il nome Entertainment in Flight LLC. Le ipotesi, già allora, erano che si trattasse di una compagine comunque controllata da Apple: per molti, insomma, la società di Cupertino si celava dietro mentite spoglie per operare in totale anonimato e creare cuffie Lightning o wireless pronte per il prossimo iPhone. Del resto, Apple ha già utilizzato società presta nome in molte occasioni precedenti, come per l’avvento di “iPad” e “CarPlay”.
Ebbene, nelle scorse ore la redazione di MacRumors è riuscita ad “inchiodare” Apple, accostandola quasi certamente al progetto noto con il Airpod. Ed infatti, la concessione del brevetto, proseguita con la consueta revisione del Trademark Office, ha richiesto documenti supplementari, puntualmente depositati dalla società interessata: proprio in queste ultime carte si cela la prova che ci sia Apple dietro il prodotto AirPod.
I nuovi documenti, in cui vengono specificati termini considerati troppo generici dagli uffici brevetti preposti, sono stati firmati da Jonathan Brown, presunto “manager” della società Entertainment in Flight LLC. Mentre il nome Brown è piuttosto consueto negli Stati Uniti, la redazione di MacRumors ha scoperto che la firma apposta per i documenti AirPod coincide perfettamente con quella dell’avvocato Brown che ha difeso il produttore di RAM Rambus in una controversia innanzi ai tribunali degli Stati Uniti. Ebbene, dalla pagina LinkedIn dell’attuale avvocato Brown in forza ad Apple è dato leggersi del suo precedente ruolo di “Senior Litigation Counsel” a Rambus. Non sembrano, perciò, esserci dubbi sul fatto che il “manager” Brown firmatario dei documenti AirPod, sia lo stesso avvocato oggi in forza alla società di Cupertino.
La firma nei documenti AirPod, inoltre, suona come una sorta di tutela per il marchio, come se si trattasse di una “dichiarazione di utilizzo” per dimostrare che il nome viene effettivamente utilizzato, ed evitare dunque che altre società possano servirsi dello stesso nome. E’ palese, allora, che il rinnovato interesse Apple al nome AirPod si orienti verso un’unica possibile soluzione: si tratta delle cuffie wireless, o Lightning, che la Mela utilizzerà su iPhone 7 per ovviare alla rimozione dell’ingresso jack da 3,5 mm.
Il puzzle sembra essere quasi totalmente ultimato, anche se l’ufficialità si avrà solo il prossimo settembre, quando Cupertino svelerà con tutta probabilità i nuovi smartphone iOS.