Sebbene Tim Cook abbia motivato l’acquisizione di Beats più per il servizio di streaming musicale che per l’hardware, la vera ragione potrebbe essere un’altra: a lasciarlo supporre sono due recenti brevetti depositati dall’azienda di Cupertino denominati “Ear Presence Detection in Noise Cancelling Earphones“ e “Electronic Devices and Accessories with Media Streaming Control Features“ dove, se il primo parla più in generale di un sistema di cancellazione del rumore in-ear, l’altro è chiaramente indirizzato su dispositivi ed accessori per il controllo delle funzioni di media streaming.
Questi brevetti descrivono due sistemi in cui dei sensori, integrati nelle cuffie, possono essere utilizzati per “capire” chi le sta indossando ed agire di conseguenza: giusto per fare un esempio, si potrebbe pensare ad una semplice funzione in grado di interrompere automaticamente la riproduzione musicale non appena togliamo le cuffie, lasciandola riprendere non appena le indossiamo di nuovo, oppure, in maniera più futuristica, capire quando le stesse cuffie sono indossate dall’utente pricinpale avviando la riproduzione musicale del nostro iPhone, e successivamente capire che sono indossate dalla nostra ragazza ed avviare la riproduzione musicale dal suo iPod touch; ancora, questi sensori potrebbero essere in grado di capire lo stato d’animo dell’utente che le indossa ed avviare la riproduzione della musica più appropriata in quel preciso momento.
Tutto questo, stando ai brevetti, potrebbe essere garantito da algoritmi intelligenti ideati da Apple e vengono citati sensori tattili capacitivi, sensori di forza, acustici e ad ultrasuoni, tutti inclusi negli auricolari del futuro. Ad ogni modo non sarebbe la prima volta che un’azienda tenta una strada simile: LG ha presentato al CES 2014 cuffie dotate di cardiofrequenzimetro che potrebbero essere utili anche per adattare ritmo, generi e playlist in base alla frequenza del battito.
La qualità del suono è importante e sono già stati raggiunti livelli più che ottimi, ma una cuffia intelligente in grado di prevedere ciò che si vuole, è qualcosa di completamente diverso, ed è un qualcosa che ora Apple, grazie all’acquisizione di Beats con una produzione che va oltre i modelli in-ear di base forniti da Cupertino, potrebbe raggiungere molto più facilmente.