Il mercato globale degli smartphone si divide in distinti segmenti e quello di gamma media ha visto crollare il market share complessivo, passando dal 35% del 2021, al 23% previsto per il 2027.
Sono dati che emergono da analisi di Goldman Sachs, spiegando che il collasso nel segmento mid-range – dispositivi tra i 200$ e i 400$ -segna una netta inversione di tendenza rispetto al 2021-22, quando questo market share rappresentava uno stabile 35%.
Benché il segmento medio-gamma rappresenti in linea generale un buon compromesso in termini di specifiche e prestazioni, secondo i dati in questione (qui altri dettagi) la domanda è in calo, prima di tutto per l’assenza di aggiornamenti tecnologici rivoluzionari ma anche per segnali di consumi più conservativi nella classe media di fronte alle sfide economiche.
Per i telefoni del segmento premium – quelli oltre i 600$ – si segnala il costante incremento del market share, passando dal 22% del 2021 al 28% del 2023, e si prevede che arriveranno al 32% entro il 2027. Per valore, i dispositivi premium si prevede che entro il 2027 saranno responsabili del 74% delle entrate nel settore, in salita rispetto al 54% del 2021.
I telefoni entry level – quelli al di sotto dei 200$ – mostrato una notevole resilienza, con il 41-45% di market share durante il periodo in esame. La stabilità in questo segmento è attribuita anche alla migrazione da tecnologie 4G a 5G nei mercati sviluppati, così come ad utenti interessati a modelli economici nell’ambito di sfide macroeconomiche in generale.
Per quanto riguarda il mercato nel complesso, le prospettive indicate sono conservatrici, con Goldman che prevede una crescita del +3%, +2% e +1% nel 2025-27 indicando come cause l’assenza di innovazioni e il conseguente prolungato ciclo di sostituzione.