I ricercatori dell’Università Ben-Gurion del Negev in Israele hanno sviluppato un dispositivo indossabile per l’encefalogramma capace di prevedere le crisi epilettiche fino a un’ora dall’inizio. Il dispositivo utilizza algoritmi per l’apprendimento automatici per analizzare l’attività cerebrale e rilevare i segnali di potenziali crisi epilettiche.
Ancora una volta, grazie alla ricerca, la tecnologia che incontra la medicina e fa il primo passo per diventare un grande aiuto per la salute.
Ogni volta che rileva i segnali delle crisi epilettiche, invia un avviso a uno smartphone collegato. E lo fa con un’ora di anticipo rispetto al momento della crisi. Il dispositivo si chiama “Epiness” e potrebbe, dunque, essere lo strumento hi-tech che fa la differenza per i pazienti che soffrono di epilessia e per il trattamento della patologia.
Non è la prima volta che la tecnologia si mette a servizio di chi è affetto da epilessia.
Meno di un anno fa i ricercatori di UC Berkeley e UCSF hanno creato un algoritmo in grado di rilevare le emorragie cerebrali con una precisione migliore di due radiologi su quattro (almeno secondo quanto riscontrato da alcuni test). Altri dispositivi sul mercato possono rilevare le crisi in tempo reale, ma non possono fornire avvisi in anticipo all’utente. L’anno scorso, ricercatori dell’Università della Louisiana hanno presentato un proprio modello per la previsione di attacchi epilettici con un’accuratezza che si avvicina a quella di Epiness.
Un allarme prima dell’attacco potrebbe dare ai pazienti il tempo di prepararsi all’insorgenza della crisi assumendo dei farmaci, o avvertendo una persona vicina. Coloro che non rispondono bene ai farmaci anti epilettici avrebbero comunque la possibilità, con Epiness, di ridurre al minimo il rischio di lesioni legate alle convulsioni. Dei primi test effettuati dai ricercatori hanno dimostrato un’accuratezza del 97 per cento.
Ci vorrà ancora del tempo prima che il dispositivo sia disponibile: i test clinici per un prototipo sono previsti per la fine dell’anno.
Nei casi di emergenza l’intelligenza artificiale può essere d’aiuto ai medici.