Mike Zimmerman, professore dell”Università Tufts (un’università privata vicino a Boston) e fondatore di Ionic Materials, ha ideato una batteria di nuova generazione che ha la peculiarità di essere molto più sicura rispetto alle odierne batterie agli ioni di litio, fonte di potenziali problemi come dimostrato dal richiamo dei Galaxy Note 7 o da quello che ha recentemente riguardato le batterie di alcuni portatili HP/Compaq.
Le batterie agli ioni di litio hanno ormai 26 anni, spiega David Pogue su Yahoo Tech; all’interno di ogni accumulatore di questo tipo c’è un polo positivo (anodo) e uno negativo (catodo). I due elettrodi sui quali avviene la semireazione sono divisi da un sottile e microscopico elemento poroso (il separatore) e il resto è riempito con un solvente elettrolita (sale di litio). Il metallo di litio, in condizioni irregolari di ricarica, è molto reattivo e in particolari casi può causare incendi ed esplosioni.
Ciò che Zimmerman ha realizzato consiste nell’eliminare il liquido e sfruttare al suo posto una pellicola di plastica rigida (foglio di litio-metallo) e non infiammabile permettendo di eliminare l’elettrolita. Il film plastico non si incendia, anche mettendolo direttamente a contatto con la fiamma di un accendigrill. Nel filmato che Pogue allega al suo articolo è dimostrato che anche tagliando la batteria in più pezzi (cosa pericolosissima da fare con una tradizionale batteria agli ioni di litio) non succede nulla. Si tratta, in altre parole, di un prodotto estremamente sicuro.
Oltre a vantaggi dal punto di vista della sicurezza, la batteria litio-metallo promette capacità di carica doppie rispetto ai tradizionali accumulatori. In pratica la densità energetica è due volte superiore permettendo di creare batterie più piccole in grado di garantire autonomia maggiore rispetto a quelle attuali.
Zimmerman ha spiegato che già alcuni produttori hanno mostrato interesse, visitando i laboratori di Ionic Material a Woburn (Massachusetts). C’è ad ogni modo ancora del lavoro da fare: “Dobbiamo eseguire molte verifiche di affidabilità” dice il professore, “e sarà necessario molto lavoro per la produzione su larga scala”. “Abbiamo sfruttato il litio-metallo e nessuno ha finora sfruttato su larga scala questo elemento nei processi di fabbricazione”. “Dovremo lavorare con persone che possono permettersi di farlo”. Zimmerman non mette la mano sul fuoco che questo tipo di batterie saranno quelle del futuro, ma dice di essere “molto fiducioso”: “Niente di sicuro al 100% ma abbiamo la tecnologia giusta e il team di ricerca giusto”.
