Ricercatori informatici di Singapore e Germania hanno collaborato per creare un chip di memoria permanente che, non solo permette di memorizzare dati ma può funzionare anche alla stregua di un processore per computer.
Il sistema sfrutta la ReRAM (Resistive Random-Access Memory), una tipologia di memoria permanente da qualche tempo in fase di sviluppo, in cui l’informazione memorizzata è associata alla resistenza di un sottile film di materiale commutabile elettricamente. Semplificando, attualmente i computer devono trasferire i dati da elaborare dalla memoria al processore, elemento che oltre a rallentare le performance, richiede potenza di elaborazione.
“È un po’ come avere una lunga conversazione con qualcuno passando per un piccolo traduttore: un processo molto impegnativo che richiede dispendio di tempo” spiega Anupam Chattopadhyay, assistente presso la Nanyang Technological University (NTU) di Singapore. “Adesso siamo in grado di aumentare la potenza del traduttore, permettendo di elaborare dati con maggiore efficienza”.
Il nuovo circuito permette di risparmiare tempo di elaborazione ed energia eliminando il collo di bottiglia del trasferimento tra storage e processori, permettendo anche secondo i ricercatori di velocizzare i processori di notebook e dispositivi portatili di almeno due volte”.
Permettendo ai chip di memoria di eseguire direttamente compiti relativi ai calcoli, è possibile salvare spazio eliminando il processore, consentendo di creare dispositivi più sottili, piccoli e leggeri. Il sistema consentirà inoltre di progettare dispositivi con design del tutto nuovi nell’ambito dell’elettronica di consumo e dei dispositivi indossabili.
I ricercatori della NTU hanno collaborato con colleghi della tedesca L’Rheinisch-Westfälische Technische Hochschule Aachen (l’Università Tecnica di Aquisgrana) e la ricerca congiunta è stata pubblicata per la revisione paritaria su Scientific Reports.
Le Resistive RAM sfruttano il memristor (unione delle parole memoria e resistore) il quarto elemento fondamentale di un circuito elettronico, per decenni teorizzato e solo negli ultimi anni scoperto e studiato. Veloci e molto efficienti dal punto di vista dei consumi, le memorie in questione non perdono i dati in assenza di energia e sono prodotte da produttori quali SanDisk, Panasonic e Sony. Sono già sfruttate commercialmente in alcuni dispositivi per l’IoT e nel 2015 Hewlett-Packard e SanDisk hanno annunciato lo sviluppo congiunto di memorie di classe storage “(SCM) ReRAM” in gradi di rimpiazzare le DRAM e a loro dire 1000 volte più veloci rispetto alle flash NAND.
Le ReRAM sono, come già detto, in sviluppo da anni come tecnologia di storage ma è la prima volta che è stato mostrato il loro utilizzo anche come sistema di elaborazione dei dati.