Nel 2017 Apple ha annunciato una sfida ambiziosa: l’obiettivo di cessare completamente l’estrazione di metalli dalla terra e di costruire dispositivi al 100% con materiali riciclati.
All’epoca la multinazionale di Cupertino aveva spiegato di non poter indicare con sicurezza quando sarebbe stato possibile raggiungere l’obiettivo e alcuni esperti ora evidenziano le sfide che Apple si trova a dover affrontare lungo la strada di questa visione di lungo termine.
“Stiamo facendo qualcosa che raramente facciamo: annunciare un obiettivo ancora prima di avere compreso come raggiungerlo” aveva dichiarato Lisa Jackson, Vice President Environmental Initiatives di Apple. “Siamo dunque un po’ nervosi ma pensiamo anche sia davvero importante perché come azienda del settore riteniamo sia la direzione dove la tecnologia dovrebbe andare”.
Apple si è data l’obiettivo di promuovere un’economia circolare, cioè arrivare a produrre usando soltanto risorse rinnovabili e materiali riciclati. L’azienda ha più volte spiegato di voler reimmettere nel ciclo produttivo la stessa quantità di materiali contenuta nei prodotti riciclati, perché vengano riutilizzati dall’azienda stessa o da altri. Allo scopo è stato creato Daisy, un robot usato nella catena di smontaggio (la versione ancora più evoluta di Liam) che permette di recuperare una maggiore quantità di materiali, e di migliore qualità, rispetto ai tradizionali processi di riciclo.
La Mela ha avviato diverse iniziative per garantire che i materiali a necessari provengano da fonti responsabili: si basano su standard molto severi e puntano a promuovere anche miglioramenti sociali.
L’obiettivo di arrivare un giorno a realizzare tutti i prodotti senza dover estrarre risorse non rinnovabili dall’ambiente, è una meta estremamente ambiziosa e Apple stessa sa che richiederà anni di collaborazione tra i team della Mela, scienziati e ricercatori, fornitori e le aziende specializzate nel riciclo.
In un lungo e interessante articolo, il sito Gizmodo ha esaminato gli attuali progressi di Apple su questo versante, spiegando che Cupertino dovrà adottare design e politiche specifiche che incoraggino i consumatori all’aggiornamento e alla riparazione di vecchi dispositivi anziché sbarazzarsene dopo essere passati ai nuovi modelli. Apple ha adottato iniziative come ad esempio il guscio in alluminio dei MacBook Air 2018, ora al 100% di alluminio riciclato, elemento che rende questo Mac il più eco-friendly mai esistito.
Kyle Wiens, CEO di iFixit, spiega che a lungo termine l’obiettivo di Apple è conveniente per l’azienda stessa e anche un modo che consente loro di risparmiare; una “sagace decisione commerciale”, una mossa vincente in materia ambientale. “Il loro approccio con le fresatrici in fase di produzione è incredibilmente dispendioso, hanno quindi la necessità di recuperare i metalli, altrimenti non sarebbe un procedimento economico”.
Più complesso l’aspetto che riguarda i materiali ottenuti con minerali delle cosiddette “terre rare”. Attualmente meno dell’1% di questi materiali viene riciclato per via di varie sfide da superare per rendere interessante il riciclo. “Per l’estrazione di materiali da terre rare per dispositivi tecnologici c’è ancora molto lavoro da fare, spiega Eric Schelter, chimico dell’Università della Pennsylvania che da tempo sta lavorando sulla questione. “Scienza e ingegneria non sono in grado di sostenere su questo Apple senza creare un iPhone che arriverebbe a costare 5000 dollari”.
Anche il cobalto, controversa materia prima indispensabile per produrre i tutti telefoni, pone sfide non indifferenti. Daisy, il robot prima citato, riesce a recuperare e riutilizzare il cobalto contenuto nelle batterie agli ioni di litio e le terre rare presenti nei magneti. La Mela ha indicato i materiali che Daisy è in grado di recuperare per ogni 100.000 iPhone ma non è dato sapere quanti iPhone vengono effettivamente riciclati grazie ai programmi di trade-in. L’estrazione di materiali è un processo estremamente complesso e anche pericoloso. Se non si procedere in modo adeguato, si espongono lavoratori e le loro famiglie a rischio contatti con diverse sostanze tossiche. Nel settore del riciclo, molte volte questo tipo di lavoro viene affidato ad aziende che a loro volta sfruttano operatori non formalmente dipendenti come i bambini.
Nell’ultimo Progress Report annuale sulla responsabilità dei fornitori, Apple indica in dettaglio importanti traguardi raggiunti in ambito salvaguardia dell’ambiente, e le estese le iniziative in ambito formazione. Apple ha intensificato i propri sforzi per aiutare la filiera a preservare le risorse naturali, estendere l’utilizzo di sostanze chimiche più sicure, ridurre l’inquinamento, soddisfare standard sempre più elevati per quanto concerne condizioni di lavoro sicure ed eque. Da molti anni è stato stabilito il codice di condotta dei fornitori che include oltre 500 criteri di valutazione e centinaia di audit nelle strutture di varie nazioni in tutto il mondo.