Grazie a un nuovo permesso ottenuto da Foxconn, Apple riuscirà a risparmiare sensibilmente sui costi riparazione iPhone. Il più grande costruttore a contratto di prodotti elettronici, partner storico di Cupertino, ha ottenuto una nuova autorizzazione per effettuare riparazioni iPhone presso lo stabilimento di Shanxi in Cina.
La notizia dell’Economic Daily News, riportata da DigiTimes, non è la prima in questo senso. Già a marzo Foxconn aveva ottenuto il permesso per iniziare l’attività di riparazione iPhone nello stabilimento di Henan, dove vengono gestiti gli interventi sugli smartphone provenienti da ben 7 paesi, inclusi Stati Uniti, Regno Unito, Giappone e Australia.
Le due pubblicazioni orientali però non precisano se il servizio riparazioni in Cina gestito da Foxconn viene impiegato da Apple per le riparazioni di terminali che poi tornano nelle mani dei proprietari o se invece, come è più probabile, si tratta di una procedura per grandi volumi di dispositivi usati che vengono riparati e ricondizionati per essere poi proposti come terminali sostitutivi o venduti come rigenerati.
Indipendentemente da provenienza e sbocco finale, la testata finanziaria indica che questa strategia permette ad Apple di abbattere i costi riparazione iPhone fino al 40%, percentuale che naturalmente occorre accogliere con cautela. Ma anche considerando risparmi per percentuali inferiori, risulta difficile se non impossibile che Apple decida di girare questo minor costo agli utenti sotto forma di prezzi inferiori per le riparazioni.