Apple ha deciso di chiudere i suoi negozi per due settimane per via della diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2) e molti dipendenti che normalmente lavorano dal quartier generale del campus a Cupertino stanno provando a lavorare da casa sfruttando lo Smart Working.
Il Wall Street Journal riferisce che il lavoro da casa non è semplice per i dipendenti Apple per via di rigide misure e regole sulla sicurezza che riguardano lo sviluppo di prodotti e servizi.
Gli sviluppatori che lavorano dalle proprie abitazioni lamentano lentezza nei download e confusione su ciò che è realmente permesso loro fare; altri ancora lamentano l’impossibilità di accedere a sistemi-chiave interni per via di rigorose policy di sicurezza aziendale.
Alcuni dipendenti sono costretti a lavorare per forza negli uffici dell’Apple Park per l’impossibilità di portare a casa hardware che non è stato ancora presentato.
Un dipendente di Apple ha riferito al Wall Street Journal che la Mela sta cercando di ridurre la gli ambienti ad alta densità di frequentazione, in altre parole sfruttando meno personale in posizioni centrali come l’Apple Park, con l’obiettivo di prevenire contagi da coronavirus.
Come abbiamo imparato in questi giorni, è preferibile promuovere iniziative affinché in questo periodo vengano evitate tutte le occasioni di aggregazione differibili, adottando comportamenti adeguati che mirano a ridurre al minimo i contatti.
Apple monitora giornalmente lo stato di salute dei dipendenti prima dell’ingresso negli uffici e sono state predisposte misure di pulizia straordinaria. Il CEO Tim Cook pochi giorni addietro ha invitato i dipendenti che possono farlo a rimanere a casa; l’a.d. di Apple ha spiegato che la Mela sta facendo un grande sforzo per ridurre gli insediamenti del personale e assicurare che i team che lavorano in loco possono svolgere il loro lavoro “in modo sicuro e senza preoccupazioni”.
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