Gli ingegneri della NASA hanno progettato un ventilatore ad alta pressione che può essere impiegato nel trattamento di pazienti colpiti dal Sars-CoV-2. Il dispositivo, sfruttando un protocollo attivato per questo particolare stato di emergenza globale, è già stato approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) e la licenza sarà concessa gratuitamente per consentire di utilizzare senza limiti la tecnologia per tutto il periodo della pandemia: manca solo un partner dell’industria medica che si prenda il compito di fabbricarlo.
Il ventilatore si chiama VITAL, acronimo di Ventilator Intervention Technology Accessible Locally ed è stato sviluppato dagli ingegneri del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA in soli 37 giorni. E’ già stato testato con successo su un sistema ad alta fedeltà che simula il corpo di un paziente umano presente nella Icahn School of Medicine di New York.
Secondo quanto sostiene la NASA, questo ventilatore può essere costruito più facilmente rispetto ai ventilatori tradizionali in quanto è composto da un minor numero di parti che, tra l’altro, sono già disponibili presso le catene di fornitura attualmente esistenti e può essere opportunamente modificato per l’utilizzo negli ospedali da campo messi in piedi a seguito della diffusione dell’epidemia.
VITAL è costruito per durare intorno ai tre o quattro mesi, quindi non è in grado di sostituire le soluzioni ospedaliere attuali ma può essere un valido alleato per la gestione di situazioni critiche come quella che stiamo vivendo in tutto il mondo.
Il reparto JPL della NASA generalmente non progetta apparecchiature mediche ma più di una volta gli ingegneri hanno espresso il desiderio di voler mettere in campo le proprie capacità per aiutare il personale medico nella gestione dell’epidemia di COVID-19 «Questo ventilatore è uno degli innumerevoli esempi di come gli investimenti dei contribuenti nell’esplorazione dello spazio, combinati alle capacità, alle competenze e alle conoscenze raccolte nei decenni scorsi, si possono tradurre in un progresso atto a migliorare la vita sulla Terra» ha dichiarato l’amministratore della NASA Jim Brindenstine.