C’è chi credeva (o forse qualcuno ci crede ancora?) che con un sorso di birra Corona ci si becchi il coronavirus, e giù il crollo di vendite che quasi facevano fallire l’azienda produttrice. Altri più di recente nella convinzione che siano le tecnologie 5G a diffondere l’epidemia, hanno incendiato e manomesso alcune antenne e ripetitori che permettono di collegarsi alla rete ultra-veloce.
Queste due idee, confermano le organizzazioni più autorevoli del settore (ne avevamo davvero bisogno?), sono assolutamente prive di fondamento. E se qualcuno continuerà a diffondere queste false notizie attraverso YouTube, da oggi avrà filo da torcere: l’azienda ha infatti annunciato che rimuoverà dal database qualsiasi video che assegnerà una correlazione tra il 5G e il coronavirus.
Adesso più che mai non abbiamo alcun bisogno di disinformazione e da questo punto di vista le aziende si stanno attivando per disincentivarla il più possibile. Come riporta il Guardian, il segretario alla cultura britannico Oliver Dowden avrebbe già contattato anche Facebook e Twitter per richiedere la rimozione di eventuale materiale cospirativo distribuito attraverso le rispettive piattaforme.
Quel che promette di fare YouTube e che dovrebbero appunto fare i due sopracitati social network è di importanza vitale in un momento come questo, dove la connessione in remoto è più importante che mai. Ma potrebbe non essere sufficiente: più difficile infatti sarà tenere a bada i siti web indipendenti e tutte le piattaforme di messaggistica dove non è possibile attuare un controllo immediato e diretto, pertanto consigliamo ai nostri lettori di dar credito unicamente alle notizie diffuse dai canali ufficiali, primi tra tutti l’OMS e il Ministero della Salute italiano.