Apple sta rimodulando le modalità di lavoro dei dipendenti USA per via della sempre maggiore diffusione dei contagi da coronavirus. Negli Stati Uniti le morti da Covid-19 continuano a essere elevate (135.582 secondo gli ultimi dati) e i contagi continuano a crescere (oltre 3,36 milioni).
La Casa di Cupertino invoglia i dipendenti a lavorare da remoto, e ha di nuovo chiusi vari negozi al dettaglio. Bloomberg riferisce che vari dipendenti della Mela hanno ricevuto a casa test per il Covid-19 e in un video messaggio è stato riferito loro che il ritorno negli uffici statunitensi non avverrà prima della fine dell’anno.
Nel filmato per i dipendenti, Deirdre O’Brien – vice presidente responsabile negozi al dettaglio e persone – ha chiesto ai dipendenti degli store che sono di nuovo chiusi di collaborare da casa aiutando i clienti via telefono guidando le persone che chiedono supporto online o un supporto telefonico.
“Se il negozio nel quale lavorate è chiuso, iscrivetevi al programma Retail at Home e parlatene con il vostro manager perché abbiamo bisogno di spostare le nostre squadre accogliendo questa volta in remoto i clienti”, riferisce Deirdre O’Brien nel video. “Per un certo periodo di tempo potremmo avere bisogno del vostro lavoro da remoto”.
La dirigente Apple ha spiegato inoltre che, con l’aumentare di utenti che acquistano servizi o prodotti online durante la pandemia, alcuni utenti sono alle prese con “tempi di attesa rilevanti”, un tipo di esperienza che Apple non vuole. “Vogliamo essere sicuri di trovarci dove sono i nostri clienti e aiutarli durante questo periodo particolarmente impegnativo”, con le persone “molto dipendenti dai loro dispositivi, in particolare ora”.
O’Brien ha anche spiegato che a fine mese i dipendenti avranno laccetti personalizzati con i loro nomi che potranno essere personalizzati con Memoij, usabili con avatar virtuali per l’assistenza di iPhone, un sistema per rendere gli agenti riconoscibili anche quando usano mascherine.
Dei 271 negozi al dettaglio di Apple negli USA, oltre 90 sono stati nuovamente chiusi per via dei picchi nelle infezioni da COVID-19. La Mela ha deciso di chiudere anche alcuni negozi in Australia e nel Regno Unito. Nei negozi che rimangono aperti sono state perfezionate e ampliate le misure per la salute e la sicurezza all’interno.
Apple ha spiegato di impegnarsi a riaprire solo quando ha la certezza di poter ricominciare ad accogliere i clienti in piena sicurezza. Per farlo tiene conto di informazioni come i numeri sui contagi locali alle tendenze di breve e lungo periodo, fino alle indicazioni fornite dalle autorità sanitarie nazionali e locali. “Non sono decisioni che prendiamo alla leggera, e riaprire uno store non esclude la possibilità di chiuderlo di nuovo, per sicurezza, se le condizioni locali dovessero cambiare”.
In ogni store, gli ingressi sono contingentati per assicurare le giuste distanze e consentire ai dipendenti di assistere di persona i singoli clienti, al Genius Bar e nelle altre postazioni.
Nella maggior parte dei casi sono previste anche altre misure di protezione. Dipendenti e clienti devono indossare la mascherina: l’azienda le fornisce a chi ne è sprovvisto. All’ingresso è previsto il controllo della temperatura, e vengono poste alcune domande per stabilire la presenza o meno di sintomi del virus (come tosse o febbre) o se vi siano stati contatti recenti con persone contagiate dal COVID-19. L’ambiente è sanificato a fondo più volte al giorno, prestando particolare attenzione a tutte le superfici, ai prodotti in esposizione e alle zone a maggiore affluenza. Molti store hanno attivato un servizio di ritiro e consegna sul marciapiede. Chi sceglie di acquistare online può ricevere i prodotti a casa, o passare a ritirarli nel negozio
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