Intel ha annunciato l’ingresso nell’era dei PC con funzionalità di intelligenza artificiale AI integrate sui processori con i nuovi chip Core Ultra per notebook. In precedenza denominati Meteor Lake, questi chip sono i primi a includere una NPU (neural processing unit) in grado di accelerare via hardware funzionalità dedicate all’Intelligenza Artificiale.
Il lancio di questi processori avviene a una settimana dall’annuncio dei Ryzen 8040 di AMD, chip anche questi con integrata l’NPU. Intel è da tempo impegnata a vario titolo in ambito AI ma – guardando i benchmark diffusi dall’aienda questi chip Core Ultra – almeno sulla carta – sembrano un deciso passo avanti.
Intel riferisce che in fase di idling (inattività) i Core Ultra sfruttano fino al 79% di energia in meno rispetto al Ryzen 7840U di ultima generazione di AMD, e sono fino all’11% più veloci dell’hardware AMD con carichi di lavoro multithread. Intel non ha eseguito confronti con i chip Ryzen 8040 (presentati ufficialmente da poco) e sarà interessante vedere il confronto con questi ultimi.
I chip Core Ultra sfruttano il processo produttivo Intel 4 (con processo a 7 nanometri) e vantano la tecnoogia di packaging FOVEROS 3D che permette di produrre die formati da più chiplet (CPU, GPU, regolatore di voltaggio, ecc.) disposti su pile, in uno spazio 3D. All’interno di un singolo packaging vengono così installati più chip e SoC a loro volta realizzati con tecnologie diverse da società diverse.
Il produttore afferma che si tratta “del più efficiente processore X86 destinato a sistemi ultrasottili” e di affinamenti core ad alte prestazioni e core ad alta efficienza, ma anche alla grafica integrata Arc per la quale riferisce di raddoppio delle prestazioni rispetto alla generazione precedente e migliorie in termini di performance per watt.
La famiglia Core Ultra è composta dal Ultra 7 165H come top di gamma, con 16 core/22 thread (6 Peformnce cores, 8 Efficiency core e 2 E core a basso consumo), con frequenza che arriva a 5GHz con il Turbo Boost.
Una variante più sostanziosa arriverà con l’Ultra 9 185H prevista per il primo trimestre del 2024 con frequenza a 5.1GHz con il Turbo Boost, GPU più veloce ma anche maggiore assorbimento di potenza (45W contro i 28W dell’Ultra 7). Come di consueto, saranno disponibili anche le varianti “U” a basso consumo.
I Core Ultra non sono probabilmente adatti per chi cerca un laptop top di gamma per il gaming ma il supporto per la grafica Intel Arc li rende interessanti anche in questo ambito.
Intel riferisce che Ultra 7 165H permette di giocare a un titolo come Baldur’s Gate 3 con risultati migliori di quanto è possibile fare a 1080p con un Core i7 1370P con impostazioni grafiche medie, ed è anche in grado di gestire un titolo come Resident Evil Village con risultati migliori rispetto a precedenti chip del produttore.
Per quanto concerne i carichi di lavoro per l’AI, Intel afferma che i chip Core Ultra possono offrire fino a 34 TeraOPS combinando le performance di NPU, GPU e CPU.
Il cambiamento più rilevante è ovviamente la NPU, elemento che consente ad esempio di sfruttare Studio Effects su Windows 11 personalizzando audio e video in vari modi, applicando effetti come il riconoscimento del volto, la sfocatura dello sfondo, l’inquadratura automatica e la messa a fuoco vocale durante le videochiamate.
Nella presentazione il costruttore mostra un solo confronto tra Intel Core Ultra 7165H e Apple M3 che riguarda le prestazioni CPU con operazioni multithread: sulla carta sembra un vantaggio del 10% circa a favore di Intel. Con la disponibiltà di diversi machi PC Windows dei primi portatili con Intel Core Ultra nei prossimi giorni emergeranno test, benchmark e confronti anche con i MacBook Apple Silicon.
I più recenti processori Apple sono gli M3 introdotti con i MacBook Pro di ultima generazione.