Il rispetto del copyright e regole più severe per i giganti del Web per garantire ad autori, editori e artisti una giusta remunerazione anche online. Queste sono le richieste emerse con un sondaggio condotto in Europa da Harris Interactive. A circa due mesi dalle elezioni europee e a pochi giorni dal voto finale riguardante la Direttiva europea sul copyright è previsto nel corso della sessione plenaria del Parlamento Europeo che si svolgerà tra il 25 e il 28 marzo di quest’anno.
Il sondaggio rivela che agli europei interessa molto che autori e artisti possano ottenere compensi adeguati anche dalle piattaforme online come Facebook e Google. I cittadini europei vorrebbero che autori e artisti abbiano la possibilità di negoziare accordi migliori per la distribuzione delle loro opere sulle piattaforme della rete.
L’80 per cento degli intervistati dichiara di essere favorevole all’entrata in vigore di una normativa che garantisca anche a questa categoria una equa remunerazione. Un valore che è ancora più alto in Italia: l’85 per cento degli intervistati italiani vorrebbe una regolamentazione per garantire agli autori ed editori una adeguata protezione e remunerazione per la distribuzione delle opere sulle piattaforme digitali.
Si tratta di un messaggio forte e chiaro per i parlamentari comunitari, che saranno chiamati a decidere nei prossimi giorni sulla Direttiva in materia di copyright. Il voto finale riguardante la Direttiva europea sul copyright è previsto nel corso della sessione plenaria del Parlamento Europeo che si svolgerà tra il 25 e il 28 marzo 2019.
Il testo della Direttiva in materia di copyright è frutto di un lavoro legislativo durato quasi tre anni, con l’obiettivo di portare un maggiore equilibrio nelle relazioni economiche tra le potenti piattaforme del web come YouTube, Facebook, Google News e autori, editori o artisti le cui opere contribuiscono in modo sostanziale al successo delle piattaforme stesse. La Direttiva sul copyright dovrebbe fornire una certezza giuridica ad artisti e creativi e all’intero settore della cultura garantendo allo stesso tempo il più ampio accesso a materiale educativo, testi e migliori condizioni contrattuali per politiche remunerative più eque.
Le scarse regole in materia di copyright determinano anche, da parte degli europei, scarsa fiducia nei confronti dei giganti del Web. Gli intervistati ritengono, infatti, che le multinazionali hi-tech statunitensi non stiano giocando pulito: il 74 per cento degli intervistati è convinto che i big della tecnologia escano allo scoperto per proteggere i propri vantaggi economici e non certo per l’interesse degli utenti.
Per quanto riguarda l’Italia, in particolare, l’86 per cento degli intervistati dichiara pieno consenso all’imposizione fiscale sulle entrate realizzate da queste aziende all’interno dell’Unione Europea e l’81% ritiene che i colossi del digitale si espongano solo per proteggere i propri interessi economici e non per il bene comune.
Il sondaggio in materia di copyright è stato condotto da Harris Interactive in Francia, Germania, Polonia, Spagna, Italia, Repubblica Ceca, Grecia e Romania.