Non è per l’iPhone ma per qualche altra cosa il vetro zaffiro che verrà prodotto in Arizona? La domanda è legittima, almeno se si vuol interpretare quel che ha detto questa sera durante l’incontro con gli azionisti Tim Cook.
Sollecitato a fornire spiegazioni sullo stabilimento che Apple ha costruito (dandolo poi in affidamento alla specialista GT Advanced), l’amministratore delegato ha spiegato che il progetto cui si sta lavorando e che farà uso dello zaffiro sintetico, è «segreto» e che non è questo il momento di parlarne. Poco dopo però Cook è tornato sull’argomento, aggiungendo che «negli USA ci sono già alcune aziende che producono vetro per iPhone».
Alcuni osservatori hanno fatto 1+1, arrivando ad affermare che lo stabilimento dell’Arizona non sarà usato per produrre i vetri di copertura di iPhone 6 ma di qualche altra cosa. A sostegno dell’argomento viene citata un’altra frase di Cook: «stiamo lavorando a cose che sono estensioni di quel che già produciamo e altre cose che non avete mai visto».
In realtà le sintetiche parole di Cook sono molto ambigue. Dire che negli USA ci sono altre aziende che producono vetri per iPhone, non significa che non ne possano sorgere altre che produrranno vetri per nuovi modelli di iPhone. E un iPhone stile tablet potrebbe benissimo essere “un progetto segreto”. Senza contare che iWatch, cui è molto probabile sarà destinata almeno una parte della produzione, è senza ombra di dubbi una costa che gli azionisti attuali «non possono ancora vedere». È infine inutile sottolineare che Apple in passato non ha disdegnato di essere all’opera su prodotti che poi ha puntualmente lanciato.
Perchè Apple sia così stringata e poco esplicita è stato lo stesso Cook a dirlo, sempre durante l’incontro con gli azionisti: «dobbiamo mantenere la segretezza – ha detto il CEO – perchè parlare del nostro futuro offre ai nostri concorrenti la tabella di marcia dei nostri piani», il che è sconsigliabile, visto che Apple «è scopiazzata a destra e manca», dice Cook.