Serve spazio per i dati del vostro Mac o PC? La soluzione è semplice: un disco esterno USB 3.0, USB-C oppure Thunderbolt, che sia SSD (per la velocità) oppure meccanico (per il rapporto prezzo/prestazioni), le soluzioni nel mercato sono molte.
Giusto per fare un esempio qui a Macitynet abbiamo recentemente parlato del velocissimo G-Technology G-Drive Mobile SSD o dell’estremamente capace WD My Passport 2019 o del croccante WD_Black P10, senza dimenticare la SanDisk Ultra Dual Drive Luxe USB-C, chiavetta che arriva sino a 1 TB di spazio.
Ma se volessimo una soluzione più personale? Quanto costa, conviene davvero e soprattutto possiamo avere prestazioni migliori dei modelli “preconfenzionati”?
Abbiamo provato a dare una risposta a queste domande, vediamo com’è andata.
La scelta
Per l’esame abbiamo optato per due soluzioni agli estremi, entrambe valide e interessanti: nella prima una memoria SSD in formato M.2 WD RED SA500 da 1 TB montata su un case Sabrent M.2 via USB 3.0, un profilo sottile, leggero che sta anche in tasca e non ingombra.
Nella seconda un più tradizionale case SATA da 2,5″ UGREEN con USB-C, accompagnato da un disco SSD Western Digital WD RED SA500 da 2,5″ sempre da 1 TB.
Entrambe le soluzioni sono state scelte per l’economicità del costo e per la praticità di avere un case modulabile, che sia comodo nel caso volessimo cambiare disco interno in un secondo momento.
La soluzione di WD RED invece è una opzione interessante sia per via della novità in formato SSD dei dischi di Western Digital che da anni dominano il mercato dei dischi per NAS e, motivo conseguente, anche per via del fatto che questi dischi sono pensati per operare 24/7 senza interruzioni, quindi adatti ad un computer di produzione tanto quanto per essere accompagnati ad un NAS.
Esistono soluzioni di dischi interni più economici, ovviamente, ma in questa ottica abbiamo voluto usare questo tipo di SSD proprio per la loro solidità.
Il montaggio
Entrambe le soluzioni presentano una fase di preparazione che è ovviamente più lunga di un disco confezionato: serve ordinare le due parti distinte, e poi montarle assieme. Di solito dentro la confezione dei case per HDD o SSD ci sono delle istruzioni, oppure le indicazioni direttamente nel case.
Il Sabrent M.2 via USB 3.0 necessita di operare con qualche vite, ma nella scatola trova posto anche un comodo cacciavite che poi resta utile anche per altri scopi, il SATA da 2,5″ UGREEN con USB-C invece è tutto ad incastro ed è molto più sbrigativo.
Entrambe le soluzioni sono abbastanza anonime una volta montate e chiaramente non hanno il design delle soluzioni più commerciali: il Sabrent M.2 via USB 3.0 ad esempio presenta un cavo USB un po’ troppo rigido, per cui dato che il disco in se è leggerissimo tende a non appoggiare per bene sul tavolo, anche se con il tempo il cavo si ammorbidisce.
Una volta montate, abbiamo collegato entrambi i dischi al nostro Mac mini usando le porte USB-C, anche usando quella esterna attraverso il Satechi Type-C Aluminum Stand & Hub for Mac Mini e formattati in APFS, per sfruttare al meglio ogni oncia di ottimizzazione e tutto è andato come previsto.
Unica nota, nel caso del case UGREEN con USB-C abbiamo usato un cavo USB-C/USB-C in sostituzione di quello USB-C/USB-A nella confezione.
Prestazioni
Entrambe le soluzioni hanno sostato nella nostra scrivania per un paio di settimane comportandosi molto bene. Il Sabrent M.2 via USB 3.0 tende a scaldare un po’ di più, probabilmente per via della superficie più costretta e per la realizzazione in metallo, ma nulla di rilevante (in confronto il Mac mini scalda molto di più).
I risultati sono stati altalenanti: il Sabrent M.2 via USB 3.0 è più veloce in lettura rispetto al SATA da 2,5″ UGREEN con USB-C (che pure operava su una connessione più veloce) mentre in scrittura i dati sono al contrario, ma in genere in entrambi i casi i valori si attestano come ben più alti di qualsiasi disco meccanico (i cui valori oscillano tra i 100 e i 150 MB/sec) in commercio (come disco singolo) ma sostanzialmente inferiori ai dischi top di gamma che si possono avere sfruttando la connessione USB-C, come nel caso del SSD Portatile SanDisk Extreme Pro i cui valori sono più del doppio.
Che cosa conviene quindi?
Prima di parlare della convenienza serve fare un confronto sui prezzi e valutare il rapporto prezzo/prestazioni che resta importante in questa valutazione.
Stando ai prezzi che sono adesso su Amazon (e che potrebbero essere diversi quando leggete questo pezzo), al netto delle offerte a tempo che di tanto in tanto anche noi segnaliamo, il prezzo di un case SATA da 2,5″ UGREEN con USB-C è di 17,99 Euro a cui si sommano i 154,52 Euro dell’SSD WD Red per un totale di 172,51 Euro.
Un po’ più cara è l’offerta per il Sabrent M.2 via USB 3.0 a 14,99 Euro unito all’SSD M.2 WD RED a 176,42 Euro, il cui totale è di 191,41 Euro, a cui serve sommare altri 15 o 20 Euro se optiamo per un case USB-C al posto di un più vetusto USB 3.0.
Prezzi che paiono in entrambi i casi ben più convenienti dei 275,09 Euro per un SSD Portatile SanDisk Extreme Pro oppure di un G-Technology G-Drive Mobile SSD (che però è Thunderbolt 3 e non USB-C), e vantaggiose solo verso soluzioni più consumer come il WD My Passport 2019 a 68 Euro: il confronto ovviamente verte su tagli di dischi meccanici o SSD tutti a 1 TB di spazio.
Più conveniente dicevamo, ma anche con prestazioni di certo più contenute, se si pensa che, nella media, entrambe le soluzioni costumizzate proponevano velocità di circa un terzo rispetto al SSD Portatile SanDisk Extreme Pro oppure più veloci del doppio o il triplo rispetto al WD My Passport 2019, ma con prezzi comunque doppi o abbondantemente doppi.
Oltre al fattore velocità serve fare però altre considerazioni: per quanto un case esterno possa essere ben fatto, il design non sarà mai equivalente a quello di soluzioni commerciali preconfezionate, il che può valere o meno nella scelta ma è un fattore da tenere in considerazione.
La soluzioni commerciali ottengono anche un anno o due di garanzia (in base ai termini di acquisto), mentre le soluzioni fatte in casa hanno una garanzia limitata alle singole parti: di contro, ovviamente se prendo un disco preconfezinato, mi terrò lo stesso taglio per tutta la vita, mentre in una soluzione costum, posso riutilizzare il case per altri dischi, una scelta molto comoda nel lungo periodo.
Quindi la risposta definitiva è che dipende da che cosa state cercando: se una soluzione abbastanza veloce ma senza grandi pretese, non di design ma che sia comoda da cambiare nel tempo, probabile che una soluzione fatta in casa come quelle che abbiamo mostrato qui sia ottimale, diversamente se la richiesta è di velocità ma anche di sicurezza, perché la portate in giro e volete essere sicuri che una caduta non sia letale, allora è probabile che un disco commerciale sia una scelta migliore.
Considerazioni
Questo test, lo sappiamo, ha una valenza limitata: esistono decine e decine di soluzioni commerciali e altrettante (forse di più) soluzioni costumizzate con incroci possibili e una alta variazione di prezzo.
Tuttavia siamo sicuri che una considerazione solida sia utile ai più. Entrambi i dischi, se usati come dischi interni, possono offrire velocità ben maggiori (in particolare il disco M.2, che può arrivare anche a dieci volte la velocità da noi rilevata) con tempi di accesso molto ridotti: se avete un Mac un po’ vecchiotto con un disco interno ancora meccanico fateci un pensierino a passare ad un SSD, non importa il costo, ne varrà sicuramente la pena.
Prezzo:
• Case SATA da 2,5″ UGREEN con USB-C 17,99 Euro
• SSD WD Red da 2,5″ 154,52 Euro
• Case Sabrent M.2 via USB 3.0 14,99 Euro
• SSD M.2 WD RED a 176,42 Euro
Tutti i prodotti sono reperibili online, i dischi SSD M.2 WD RED e SSD WD Red da 2,5″ anche dal sito della casa madre.