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Perché le accuse al MacBook Air M2 sono sbagliate

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Diciamoci la verità: sparare su Apple vale pur sempre un sacco di click. Quei click che i recensori di Apple, blogger e piccoli influencer, non nascondono di cercare in maniera imbarazzante e persino “creativa”.

Le accuse contro Apple e in particolare l’ultimo nato dell’azienda, il MacBook Air con processore M2, il prodotto di punta per i grandi volumi di vendite che porta, soprattutto adesso che siamo arrivati al back to school. Centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi stanno per tornare in classe o all’università, si parla di comprare computer, Apple ne ha presentato uno pressoché perfetto (nei limiti che questa parola può avere, ovviamente).

Rivoluzione M2

Il nuovo Air rinnova una tradizione iniziata nel 2008 con in design finalmente cambiato, che richiama quello dei MacBook Pro 14 e 16, una nuova generazione di processori M2 entry level che migliora e potenzia i rivoluzionari M2, e un sacco di colori. Secondo noi è un computer fantastico ma subito in rete, sui social, si moltiplicano quelli che lo attaccano frontalmente.

Parlare di tecnologia è una cosa, immaginarsi problemi dove non ce ne sono invece è qualcosa di completamente diverso. È un mestiere da avvoltoi dello scandalo, che cercano di inventarsi un problema dove non ce ne sono.

Anche perché molto spesso le polemiche nascono e vengono alimentate da persone che hanno a malapena visto o toccato il computer, provato forse qualche giorno e comunque si alimentano dell’astio e della partigianeria di un popolo di leoni della tastiera che probabilmente non ha mai usato un Mac, figuriamoci il MacBook Air M2 dello scandalo.

Vediamo qui di seguito quali sono le principali critiche e perché si tratta solo di sensazionalismo, per farsi pubblicità.

Thermal throttling

Cominciamo con la più “tosta”: il computer, che è senza ventole, scalda e quindi il processore va in thermal throttling, cioè, in pratica, rallenta.

Allora, cominciamo con dire due cose: la prima è che tutto quello che usa la corrente elettrica tende a scaldare, nel tempo. Però il thermal throttling per le Cpu non è un problema, è una funzionalità: se non vuoi bruciare tutto, permette di diminuire l’alimentazione e raffreddare il processore.

Un tempo i “vecchi” processori non avevano questo tipo di sicurezza e si potevano spegnere improvvisamente (andavano in blocco) o anche bruciare, se overcloccati e fatti andare in condizioni non ideali. Adesso non più.

Seconda cosa: su M2 il thermal throttling non è un problema e non lo sarà mai. Per esserlo, dovrebbe attivarsi quando il computer è in stand-by o mentre non sta facendo assolutamente niente. Invece, dopo settimane di prove a disco quasi pieno, il MacBook Air M2 non ha mai superato i 47 gradi centigradi.

Se lo caricate di lavoro pesante (le famose conversioni di video 8K, che sono sicuro tutti voi fate dalla mattina alla sera), alla fine andrà in thermal throttling, certo. Tutti i computer (e gli smartphone) lo fanno. Ma non è qualcosa che notate: non è che si ferma o diventa una palude in cui è impossibile far muovere il cursore del mouse sullo schermo.

Vuol dire che esporterete una fotografia da Foto in 4 secondi anziché 3. Che l’ennesima app che aprite ci metterà tre secondi in più a caricare. Cose così.

Non c’è altro e non è la fine del mondo: non solo il thermal throttling è “sano”, ma è anche molto difficile da notare. A meno che non abbiate sbagliato computer e vogliate usare l’Air come se fosse un Mac Studio.

La magia è riuscita, MacBook Air M2 è strepitoso

La “soluzione” con i pad

In rete circolano poi soluzioni avventurose, già per MacBook Air M1, in cui qualche coraggioso e ingegnoso hobbista ha smontato il MacBook (magari rompendo la garanzia? Eh già, ci sta), appiccicando dei pad termici, praticamente “salami” di pasta termica adesiva, sopra a delle componenti interne per far scaricare il calore sulla base del computer.

Il vantaggio? Nei benchmark i miglioramenti sono nell’ordine del 2-4%, la temperatura rimane più bassa di 1-2 gradi e probabilmente nel medio periodo la vita della batteria si dimezza.

Perché bisogna capire una cosa: la gestione del calore all’interno di un computer (o di qualsiasi altro apparato industriale di tipo elettronico) richiede competenze e studio. E le scelte fatte da Apple, che è ragionevole pensare abbia messo alcune decine di ingegneri al lavoro per mesi e mesi sulla progettazione delle parti interne del computer, è molto probabile che cerchino la quadra fra raffreddamento del computer e gestione della temperatura interna delle altre componenti.

MacBook Air M2, una striscia adesiva può aiutare a mantenere livelli di prestazioni sostenute

Se non volete invalidare la garanzia del computer e se non volete creare probabili problemi ad altre componenti interne (soprattutto le batterie, che sono quelle più sensibili al calore) non aprite il MacBook e non appiccicateci fette di pasta termica adesiva comprate su eBay o AliExpress a prezzi ribassati. Se lo fate, il guadagno prestazionale è praticamente irrilevante.

Color mezzanotte

Ok, questa è particolare. Siamo nel 2022, le persone si stupiscono che non esista la magia. Che l’alluminio anodizzato pitturato si possa graffiare mostrando il materiale sottostante. Pensate, esiste addirittura una categoria della resistenza ai graffi dei materiali. Incredibile, vero? E addirittura che un colore scuro possa attirare le ditate.

Pensate: le ditate. Uno scandalo che ci possano essere. La verità? Se comprate il MacBook Air M2 color Mezzanotte, comprate un involucro di metallo colorato di scuro che si graffierà e si riempirà di ditate. Non perché quello Space Gray non abbia le stesse caratteristiche, ma semplicemente perché si graffia e si macchia in maniera meno visibile.

È come se compraste una camicia bianca e poi vi stupiste se si sporca più facilmente di una nera. Strano, no?

MacBook Air M2, nelle prime recensioni è il Mac dei desideri

Un solo monitor esterno

Il MacBook Air M2 supporta un solo monitor. Se avete bisogno di due o più monitor per fare il vostro lavoro, non avete bisogno del MacBook Air, avete bisogno di un altro computer. È molto semplice e mutualmente esclusivo.

Il MacBook Air M2 è una macchina super leggera che non è pensata e progettata per fare cose “pesanti”. Se comprate una Micra e poi non riuscite neanche a caricare quei 22 quintali di cemento che con il vostro Transit Van della Ford portavate tanto comodamente, andate dal concessionario Nissan a protestare che vi ha truffato? Scrivete sui social che “è uno scandalo” che non si possa fare? Sul serio?

MacBook Air M2 tinta mezzanotte, le spedizioni slittano

Il notch

Ebbene sì, il family feeling, il language design, la scelta di Apple è stata quella di portare sul MacBook Air (e sugli altri MacBook) quello che è già presente dai tempi dell’iPhone X anche sui telefoni dell’azienda: il famigerato notch, la tacca.

La “tacca” serve a tenere una videocamera finalmente di alta qualità (questo però non lo nota nessuno, vero? Forse perché è una buona notizia) aumentando al tempo stesso la superficie del monitor perché consente di avere cornici più sottili e non ricorre all’escamotage tremendo di certi Dell XPS che mettevano la videocamera nella cerniera, con inquadrature dal basso in alto surreali.

Il MacBook Air M2 ha una diagonale che passa da 13,3 a 13,6 pollici. Sono 0,76 cm in più. Sembra poco? Considerate che è una diagonale e quindi l’aumento è in realtà della superficie complessiva, e non è poco. Inoltre, lo schermo è una bomba rispetto a quello già buono del MacBook Air M1, con Liquid Retina, 500 nits e 224 Dpi.

La cosa più importante però è che il notch, la famigerata tacca, è un “problema” per circa dieci minuti. Poi non vi accorgete neanche più che esiste.

MacBook Air M2, nelle prime recensioni è il Mac dei desideri

I microfoni

Apple le ultime volte che ha presentato un nuovo MacBook o un iMac ha sottolineato la bontà dei microfoni. Che sono migliorati, potenziati, capaci di fare cose prima impossibili. Ci mette un po’ troppa enfasi e questa è la cosa da sottolineare, ma lo fa perché in quest’epoca di videocall i computer di Apple sono capaci di farvi parlare con i vostri interlocutori senza cuffie e senza problemi né di ritorni né di voci indistinte, lontane, provenienti come da dentro un barattolo.

Però se attaccate un microfono professionale, o anche un semplice lavalier al MacBook, funziona molto molto meglio. Ci sono varie ragioni tra le quali una fisica molto semplice: più un microfono e vicino e orientato alla bocca di chi parla, meglio viene la voce. Non ci si può fare niente.

Dovremmo stupirci che i microfoni dei MacBook Air M2 siano invece così buoni a filtrare il rumore ambientale e acchiappare solo la voce di chi sta parlando. E che la mancanza di ventole sia sicuramente un beneficio perché toglie ronzii e rumori di fondo dati dalla vibrazione della scocca.

I microfoni del MacBook Air vanno benissimo e potete farci tutte le call che volete. Sono migliori della media. Però se volete fare il voice-over di un video, l’audio di un podcast o un doppiaggio professionale, dimenticateveli, ovviamente. Prendete un microfono serio, fatto apposta per questo lavoro.

Ma qui ricadiamo nel solito problema: come per i video 8K, quante persone hanno bisogno di un microfono professionale ma non lo vogliono comprare perché si ostinano a pretendere che il doppio microfono interno di un portatile, per quanto buono, possa fare meglio?

Hanno mai pensato che, se fosse possibile, questo vorrebbe dire che i produttori di microfoni professionali stanno sbagliando tutto? No? Strano.

La velocità del SSD Da 256 GB

Eccoci alla cosa più brutta e cattiva di tutte le brutture e cattiverie. Il MacBook Air M2 con SSD da 256 GB, quello su un banco di memoria solo e non su due, va più piano. Tutti i benchmark specifici lo dimostrano.

Il problema è semplice: ammesso che sia vero (ma non tutti i test sono conclusivi), questo è un problema per due categorie di persone. Quelli che spostano 100 Gigabyte di video in un solo file (perché i grandi quantitativi di dati frammentati in molti file seguono regole completamente diverse rispetto a quelle della velocità pura di trasferimento) e quelli che passano il tempo a fare benchmark.

I primi sono probabilmente le stesse persone che vogliono fare montaggi video 8K, lavorare su due o più monitor, avere zero throttling termico e registrare audio dai microfoni interni come se fossero in studio di registrazione. I secondi sono autoerotomani dell’attrezzatura.

Escludiamo i secondi perché i benchmark nel mondo reale hanno una rilevanza completamente diversa da quello che si pensa: farli e soprattutto saperli leggere è un’arte oltre che una professione, sicuramente non una scienza.

Rimangono gli youtuber che si lamentano perché non possono fare con il MacBook Air M2 quello che fanno (in parte) con il MacBook Pro 16, o con il Mac Studio. E comunque, si devono comprare anche un microfono esterno. Secondo me, se attaccano l’Air M2 per questi motivi, sono loro che hanno veramente sbagliato computer.

MacBook Air M2 tinta mezzanotte, le spedizioni slittano

Il prezzo

Il prezzo del MacBook Air M2 è troppo alto? Due valutazioni. La prima: le cose sono costose quando non si hanno i soldi. È brutale, lo so, ma è la verità. C’è un limite ovviamente (l’eticità di spendere 150mila euro in un’auto sportiva) ma le cose sono relative. Se non ci sono i soldi in casa il problema non è che una pizza e una birra costano troppo care: il problema è che bisogna fare qualcosa per guadagnare di più.

Ma il vero problema è il secondo: il MacBook Air costa meno di quanto costava il MacBook Air originale. Il nuovo MacBook Air M2 costa 1.479 euro. Il primo MacBook Air del 2008, versione base, costava 1.700 euro, aveva un disco interno da 80 Gb in formato 1,8 pollici (quello degli iPod originali, per intendersi) che per almeno trecento euro poteva essere aggiornato a un SSD da 64 GB. Ricordo che 1.700 del 2008 equivalgono a 1910 euro del 2022.

Quello era un computer costoso. Il MacBook Air ha un costo in linea con quello che offre, e comunque c’è la versione entry level, cioè il MacBook Air M1, sempre disponibile.

Il fast-charging non è di serie

Infine, una delle osservazioni critiche più fraudolente che si possano immaginare: il caricabatterie di serie con il MacBook Air M2 non fa il fast-charging.

Anche qui, ragioniamo un attimo: questo computer fa tranquillamente 14 ore di batteria. Anche Stachanov non andava oltre le 10 ore di lavoro consecutive. Se a un certo punto andate a dormire per due ore, sappiate che queste bastano per ricaricare completamente il MacBook Air M2 a velocità normale. Se fate cose che scaricano il MacBook Air M2 in tre ore (video 8K, spostamenti di file da 100 GB e via dicendo), forse avete bisogno di tenere il Mac in tensione, cioè collegato alla spina, anche perché così la batteria non scalda e il computer può andare un po’ più veloce.

Poi, se proprio avete questo problema che volete scaricare alla massima velocità e poi ricaricare alla massima velocità il MacBook Air M2, con la consapevolezza che così facendo gli distruggete la batteria, sappiate che vi basta comprare un caricabatterie con più Wattora e avete la carica rapida PD. Non c’è problema-

La carica veloce serve per un altro tipo di dispositivi: per gli Apple Watch, ad esempio, che con dieci minuti di carica la sera o la mattina mattina quando si va in bagno e si fa la doccia o ci si lavano i denti possono tornare al 100% e ci garantiscono altre 24 ore di autonomia. Questo è il vantaggio del fast charging, non quello del MacBook Air M2.

In conclusione

Se volete comprare un MacBook Air M2, fatelo. Comprate una macchina straordinaria. La versione “base” 8/256 GB con Gpu 8 core, va benissimo per il 99% delle persone.

Il MacBook Air è come un’automobile per l’automobilista “normale”: ha una linea fantastica, ha uno schermo spettacolare, funziona molto bene, si connette a tutto grazie a macOS e lavorarci o svagarsi è un piacere.

In casa, a scuola o all’università, per la maggior parte dei lavori, è fenomenale. Se siete uno youtuber o un presunto influencer e avete il problema di gestire file dai 100 GB, fare conversioni di video 8K, montaggi e doppiaggi, produzione musicale o. di podcast, insomma cose per le quali è richiesto un certo tipo di competenze e forse anche più di un monitor esterno, sappiate che questo non è il computer per voi.

È un concetto diverso da dire che è un computer “fatto male” o “che non funziona” o che “Apple ha sbagliato”. Vi garantiamo che ci sono migliaia e migliaia di aziende che vorrebbero sbagliare i prodotti come li sbaglia Apple. Soprattutto quando ne vendono una vagonata e hanno un tasso di soddisfazione altissimo e una percentuale di problemi in garanzia estremamente bassa. Poi, fate voi.

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