LTE su iPhone 6 arriverà fino a 150 Mbps. Quello che fino a qualche giorno fa era solo una supposizione fondata su uno scherma della scheda madre, ora pare diventare una certezza grazie alla foto della scheda madre completamente assemblata e con i chip tutti al loro posto. La foto da cui si desume il supporto all’LTE di nuova generazione è quella, ormai letteralmente messa sotto il microscopio, di Feld & Volk da cui sono emersi anche altre dettagli, come il chip di memoria da 16 GB e, soprattutto, la presenza dell’hardware necessario a supportare la tecnologia NFC.
Da questo scatto, come nota MacRumors, si vede (bordato in rosso) su una lato della scheda madre un processore di rete cellulare Qualcomm MDM9625M; questa componente supporta l’LTE di ultima o, meglio, terzultima generazione con velocità fino a 150 Mbps. Si tratta di un prodotto non troppo recente, di categoria quattro, come nella tradizione di Apple che è sempre molto conservativa quando si tratta di processori Baseband, presente su numerosi cellulari LTE. Apple dal punto di vista della connettività LTE resterebbe quindi indietro rispetto ai concorrenti alcuni dei quali sono già a modem di categoria 6 come Samsung che sul prossimo Galaxy Alpha userà un MDM9635 da 250 Mbps.
Che questo sia un reale svantaggio, specie in Italia, è tutto da vedere. Conservatorismo di Apple a parte nel campo dei processori baseband, nel mondo sono ancora poche anche le reti da 150 Mbps, quelle supportate dal Qualcomm MDM9625M; nel nostro paese solo Wind, la cui rete LTE è molto più piccola di quella dei concorrenti, arriva ad offrire questa velocità (teorica). Gli altri operatori non hanno spazio sufficiente nello spettro radio per la carrier aggregation, la modalità che consente di dare fino a 150 Mbps di velocità. Queste difficoltà di carattere tecnico degli operatori italiani sono comuni in molti paesi del mondo; per questo considerando le difficoltà, sommate ai problemi di costi, molti operatori stanno differendo all’LTE Advanced (che dovrebbe arrivare in forma sperimentale in Italia tra fine 2014 ed inizio 2015) il vero salto qualitativo in fatto di prestazioni, ma per questo servirà una larga diffusione dei modem di categoria 6 e soprattutto massicci investimenti per aggiornare le reti, questo mentre in paesi anche non arretrati dal punto di vista della telefonia cellulare, una buona copertura l’LTE è ancora ristretta ai grandi centri abitati. In effetti, attualmente LTE Advanced è in considerazione da parte una sessantina di operatori mobili in tutto il mondo, anche se per molti di questi siamo solamente alla fase di manifestazione di interesse per la tecnologia.
Nell’attesa che LTE Advanced diventi una realtà commerciale concreta, il che non potrà certamente avvenire prima del lancio di iPhone 7, il rischio è quello di montare un processore baseband utile solo in zone molto limitate di sparuti ed esotici paesi asiatici (essenzialmente la Corea il paese più avanzato al mondo in fatto di velocità delle reti cellulari) o in selezionatissime aree di grandi città, consumando nel frattempo molta più energia di quella che sarebbe necessaria in quel momento. Un rischio che Apple da sempre ha cercato di evitare usando l’accennato approccio molto conservatore alla tecnologia di rete cellulare.