Paul Devine, ex Global Supply Manager di Apple, che era stato arrestato in seguito alla scoperta di frodi, tangenti, e per aver rivelato segreti industriali riguardanti iPhone e iPod, è stato definitvamente condannato a un anno di prigione e al pagamento di 4.5 milioni di dollari.
Devine daveva intascato oltre un milione di dollari illegalmente dai produttori di accessori per iPhone e iPod in cambio d’informazioni riservate e la promessa di migliori condizioni in fase di negoziazione tra i produttori e la casa di Cupertino.
Tra i dati che Devine forniva (a pagamento) alle aziende prima dell’entrata in produzione di alcuni prodotti, le prime proiezioni di vendita, segreti sui costi di produzione e costi di prodotti concorrenti. Un meccanismo che (fortunatamente) è andato avanti solo per un breve periodo. Il Dipartimento di Giustizia aveva individuato conti correnti esteri (aperti in Core del Sud a nome di una società fittizzia denominata “CPK Engineering”) e sui quali affluivano notevoli quantità di denaro. Nel 2010 il Diparimento avea diramato l’ordine di perquisizione di alcune cassette di sicurezza intestate a Devine, ritirato il passaporto della moglie dell’imputato e individuato denaro contante nascosto in scatole per le scarpe della sua casa.