Aveva allertato gli Swat per “punire” un uomo nel Kansas, subito dopo un litigio avvenuto per colpa di una partita a Call of Duty. Tyler Barriss, per quel gesto che portò alla morte di un uomo, è stato oggi condannato a 20 anni di carcere.
I fatti.Barriss è stato dichiarato colpevole per aver lanciato un falso allarme agli Swat, denunciando una situazione di pericolo all’interno dell’appartamento di quello che credeva il suo rivale a Call of Duty, allarmando le autorità circa un possibile sequestro di persona.
Sorte volle che l’indirizzo dato alle autorità fosse sbagliato: gli SWAT si presentarono a casa del ventottenne Andrew Finch, che nello scontro a fuoco rimase ucciso.
Dopo il falso allarme, le forze dell’ordine arrivarono a casa di Finch con l’impressione che lo stesso avesse già ucciso una persona all’interno dell’appartamento, e che avesse altri due ostaggi sotto tiro.
Nell’occasione Finch non era armato e non aveva idea del perché gli Swat si fossero presentati alla sua porta. Il finto allarme, lanciato per punire il rivale a Call of Duty, ha così condotto alla morte di un uomo, ignaro del suo destino.
Non è la prima volta che i videogiochi, nella specie quelli online, sfociano in episodi di violenza, anche se meno gravi. Più di recente, un uomo di 45 anni è stato arrestato per aver minacciato un undicenne, dopo una sessione di Fortinte.